Ecuador: ucciso il direttore di El Rodero nel giorno del referendum sulla sicurezza di Noboa
- di RED-ROM
- in Primo Piano
(PRIMAPRESS) - ECUADOR - In Ecuador uomini armati hanno ucciso il direttore di un carcere nell'ovest del Paese, sconquassato da bande rivali. Oggi era il giorno del referendum indetto dal presidente Daniel Noboa per decidere sulle riforme in materia di sicurezza, giustizia, investimenti e lavoro. La vittima è Damian Parrales, responsabile del penitenziario El Rodero, nello stato costiero di Manabi. E' la terza vittima "illustre" della settimana, dopo due sindaci di città note per l'at- tività di estrazione mineraria abusiva.
Il voto del referendum potrebbe plasmare il futuro politico del presidente Daniel Noboa e la sua agenda dura contro la criminalità. Noboa, figlio di un magnate delle banane, è entrato in carica lo scorso novembre come il più giovane presidente nella storia dell'Ecuador, grazie alla promessa di tenere a freno la criminalità dilagante che ha trasformato il paese, un tempo tranquillo, in un paese afflitto dalla violenza e dalle guerre tra droga e droga e cartelli.
Da allora ha intrapreso un programma senza compromessi in cui ha dichiarato “guerra” a più di 20 bande criminali che ha etichettato come “terroristi”, ha dichiarato uno stato di emergenza di 90 giorni e ha autorizzato un controverso raid contro l’ambasciata messicana. a Quito per catturare un ex vicepresidente ecuadoriano latitante accusato di corruzione.
Gli esperti dicono che il voto di domenica rivelerà molto su quanto sostegno pubblico ci sia per Noboa e sulle decisioni che ha preso negli ultimi sei mesi e potrebbe essere un fattore decisivo nel decidere se cercherà un altro mandato quando quello attuale finirà nel maggio 2025. - (PRIMAPRESS)
Il voto del referendum potrebbe plasmare il futuro politico del presidente Daniel Noboa e la sua agenda dura contro la criminalità. Noboa, figlio di un magnate delle banane, è entrato in carica lo scorso novembre come il più giovane presidente nella storia dell'Ecuador, grazie alla promessa di tenere a freno la criminalità dilagante che ha trasformato il paese, un tempo tranquillo, in un paese afflitto dalla violenza e dalle guerre tra droga e droga e cartelli.
Da allora ha intrapreso un programma senza compromessi in cui ha dichiarato “guerra” a più di 20 bande criminali che ha etichettato come “terroristi”, ha dichiarato uno stato di emergenza di 90 giorni e ha autorizzato un controverso raid contro l’ambasciata messicana. a Quito per catturare un ex vicepresidente ecuadoriano latitante accusato di corruzione.
Gli esperti dicono che il voto di domenica rivelerà molto su quanto sostegno pubblico ci sia per Noboa e sulle decisioni che ha preso negli ultimi sei mesi e potrebbe essere un fattore decisivo nel decidere se cercherà un altro mandato quando quello attuale finirà nel maggio 2025. - (PRIMAPRESS)