Categories: Economia

ACEA ATO 5 – Frosinone, Konsumer e Codici: “Il gestore si rifiuta di rimborsare le quote di depurazione. Subito diffida”

FROSINONE – A Frosinone e Provincia il malcontento degli utenti del gestore idrico Acea Ato 5 ha raggiunto il livello di guardia. Dopo la denuncia fatta nei giorni scorsi da Konsumer Italia e Codici, riguardo alle bollette dagli importi stratosferici(6.900 euro ad Anagni, 10.600 euro ad Alatri, da pagare entro 15 giorni per colpa di una perdita nel giardino, con minaccia del distacco dell’acqua, e 25mila euro a Veroli), continuano ad arrivare segnalazioni di disservizi e problemi con il gestore. “Nonostante l’azione di contrasto messa in campo dalle associazioni – rimarcano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di CODICI, e Giovanni Nardone, Coordinatore di Konsumer Frosinone e Segretario Regionale del Lazio – ancora una volta Acea Ato 5 fa parlare di sé continuando ad inviare bollette ‘border line’ che stanno ingenerando tensione tra i cittadini per i loro forti importi. Per questo, ricordiamo che stiamo organizzando una manifestazione aperta a cittadini e sindaci dei comuni ciociari in programma per metà giugno”. “Inoltre – aggiungono – rileviamo oggi la questione della restituzione delle somme sulla depurazione e quella degli importi sul servizio fognario. In molti casi infatti nelle bollette vengono computate le spese di impianti di depurazione ed allaccio delle fognature per utenze che non sono servite da impianti fognari, ubicate in comuni dove non esistono o non funzionano i depuratori qualora presenti”. “Molti utenti ci stanno informando che si vedono rifiutare la richiesta di rimborso delle quote di depurazione da parte di Acea Ato 5, così come è stato stabilito dal commissario ad acta già nel mese di dicembre per i 27 mila consumatori aventi diritto. La motivazione addotta dal gestore sembra essere una non conformità dell’istanza perché recante il logo di CODICI. Per il momento abbiamo intenzione di inviare una diffida formale ad Acea Ato 5 ma ci riserviamo di fare una segnalazione all’Autorità Garante per la Concorrenza affinché questo comportamento cessi immediatamente e il gestore proceda nei rimborsi. Inoltre faremo cause individuali per ogni singolo rigetto, considerata l’infondatezza della motivazione riportata da Acea. Vogliamo anche rimarcare il silenzio assordante delle istituzioni locali: la STO (Segretaria Tecnica) e l’ATO (Autorità d’Ambito). Anche in questo caso ci riserviamo una diffida per l’inadempienza”.

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