MOSCA – Purtroppo non è più un giallo: l’aereo civile che trasportava 224 persone si è davvero schiantato nel Sinai centrale, in Egitto. La conferma della notizia, diffusa dalla Tass, è stata data dallo stesso premier egiziano Sherif Ismail, che ha costituito un comitato di crisi. L’aereo, un Airbus A-321 della compagnia Metrojet (ex Kogalymavia), pieno di turisti, era partito da Sharm el-Sheikh con destinazione San Pietroburgo e prima che il segnale venisse perso avrebbe volato per diversi minuti a 6 mila piedi di altezza. Fonti dell’Aviazione russa (Rosaviatsiya) citate dall’agenzia Itar-Tass affermano che l’aereo (la cui sigla era 7K9268), decollato alle 6,51 ora di Mosca (le 4,51 in Italia), alle 7,14 avrebbe contatto l’aeroporto di Larnaca (Cipro) mentre si trovava a un’altezza di 9 mila metri, per poi scendere di 1.800 metri prima di scomparire dai radar. Fonti dell’aeroporto del Cairo dicono che l’aereo avrebbe fatto richiesta di un atterraggio di emergenza negli aeroporti più vicini prima di sparire dagli schermi. Al momento non esistono immagini dello schianto anche se le autorità egiziane avrebbero individuato i rottami del velivolo e ipotizzato l’avaria quale causa del disastro. Inizialmente i controllori di volo della Turchia avevano smentito l’allarme lanciato dalle autorità dell’aviazione egiziana, riferendo di essere entrati in contatto con l’Airbus russo. Poco dopo, però, anche le autorità russe hanno confermato che l’aereo era scomparso dai radar. Secondo le fonti russe a bordo c’erano 224 persone, 12 membri dell’equipaggio e 212 passeggeri, per lo più turisti russi di ritorno da una vacanza a Sharm El Sheik, sul Mar Rosso.