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Afghanistan: 13 le città in mano ai talebani. Ora possiedono anche le armi dei disertori

AFGHANISTAN – Le ultime città in ordine di tempo cadute nelle mani dei talebani sono state Herat e Kandahar, la seconda città dell’Afghanistan, è nelle ultime 24 ore hanno conquistato anche Lashkar Gah. Qui l’esercito regolare controllava ormai solo una base militare presa d’assedio dagli insorti. I talebani hanno catturato la città meridionale chiave di Lashkar Gah, mentre funzionari militari e governativi hanno evacuato la città dopo aver trovato un accordo con i militanti. Il conto delle città occupate dai talebani è salito a tredici su 34 capoluoghi di provincia afghani.
 Una battaglia tra forze governative afghane e talebani a Kabul “avrebbe un impatto catastrofico sui civili”, ha detto  Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. “Speriamo davvero che ciò non accada”, ha detto Dujarric, “speriamo che le discussioni di questa settimana a Doha tra i rappresentanti della Repubblica Islamica dell’Afghanistan e i talebani, insieme agli inviati regionali e internazionali, ripristinino la via di una conclusione negoziata del conflitto”.
Gli Usa continuano il ritiro anche se le dichiarazioni che arrivano dall’amministrazione Biden è che resteranno impegnati per la sicurezza e la stabilità dell’Afhanistan di fronte alla violenza talebana: lo hanno assicurato i segretari di Stato e della Difesa degli Stati Uniti, parlando con il presidente afgano Ashraf Ghani. Lo ha riferito il Dipartimento di Stato. Il Segretario di Stato Antony Blinken e il Segretario alla Difesa Lloyd Austin hanno detto a Ghani che Washington sta riducendo la sua impronta civile a Kabul data la “situazione di sicurezza in evoluzione” e che gli Usa rimangono impegnati a mantenere una forte relazione diplomatica e di sicurezza con il governo afgano. Ma tutto questo ha il sapore di parole che non serviranno a proteggere la popolazione da ritorsioni da parte dei talebani. Ora le polemiche infiammano la comunità internazionale ma sopratutto per il grande paradosso di capitali riversati sulla difesa di quei territori che ora si stanno vanificando. Con il sospetto ormai confermato che centinaia di afghani dell’esercito regolare addestrati ed armati anche dalle nostre truppe siano passati nelle fila dei talebani.

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