AFGHANISTAN – L’entrata dei talebani nella capitale Kabul dopo l’abbandono anche del presidente afghano Ghani, ha il tempo contato per la dichiarazione della nascita dell’emirato islamico dell’Afghanistan che si insedierà nel palazzo presidenziale di Kabul. L’Afghanistan tornerà al nome precedente all’arrivo degli americani nel 2001.
Il leader dei talebani, il Mullah Abdul Ghani Baradar, è in partenza dal Qatar e arriverà a Kabul con l’incarico di leader ad interim dell’Afghanistan dopo il passaggio di consegne dal governo afghano esistente.
Nel frattempo è scoppiato il caos all’aeroporto di Kabul, alla ricerca di voli per lasciare il Paese. La Bbc riferisce di un vero e proprio ‘assalto’ alla zona per i cittadini afghani. La gente è stata vista correre verso gli aerei sulla pista, secondo i racconti dei testimoni oculari. Sono stati sospesi tutti i voli commerciali dall’aeroporto di Kabul e solo i voli militari possono operare.
Secondo i media a Kabul si sono sentite forte esplosioni, mentre gli ambasciatori occidentali, a partire da quello statunitense, hanno lasciato la capitale dell’Afghanistan. Secondo i media locali e internazionali sono state segnalate due grosse deflagrazioni nei pressi dell’ambasciata Usa, evacuata nelle scorse ore, e del palazzo presidenziale, che sarebbe ora sotto il controllo dei talebani.
Il presidente afghano, Ashraf Ghani, ha spiegato su Facebook di aver abbandonato il Paese per evitare ai cittadini di Kabul un bagno di sangue. “Oggi, mi sono imbattuto in una scelta difficile: dover affrontare i talebani armati che volevano entrare nel palazzo o lasciare il caro paese alla cui protezione ho dedicato la mia vita a proteggere negli ultimi vent’anni”, ha scritto Ghani, che si sarebbe rifugiato in Tagikistan.
Intanto lunedì 16 agosto si riunirà il Consiglio di Sicurezza dell’Onu per discutere della crisi in Afghanistan. Il primo ministro britannico, Boris Johnson, aveva parlato con il segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, e con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, e aveva domandato una rapida convocazione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e del Consiglio Nord Atlantico. Da parte sua invece la Cina non è orientata a mandare propri militari a colmare il vuoto lasciato dagli Usa in Afghanistan ma sarebbe pronta a partecipare alla ricostruzione del Paese.
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