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Al via il risparmio degli interessi dei mutui contratti dai Comuni. Accolte le istanze dell’Anci Molise

CAMPOBASSO – Al via l’operazione di risparmio degli interessi sui mutui già contratti da Comuni, grazie all’accollo da parte dello Stato così come chiesto dall’ANCI MOLISE. Ad avviare l’operazione è il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri . I Comuni, le Province e le Città metropolitane che, alla data del 30 giugno 2019, hanno in carico mutui contratti con banche o intermediari finanziari con scadenza successiva al 31 dicembre 2024 e con debito residuo superiore a 50mila euro, potranno presentare al Mef un’istanza per la ristrutturazione del debito. Con l’accollo da parte dello Stato, gli enti locali pagheranno le rate di ammortamento a quest’ultimo che potrà rinegoziare i mutui. 
La gestione da parte del Mef delle attività di ristrutturazione sarà realizzata attraverso una società in house con la quale gli enti dovranno sottoscrivere un contratto per l’accollo da parte dello Stato dei mutui ristrutturati. A seguito della presentazione dell’istanza, la società avvierà l’istruttoria e le attività necessarie per la ristrutturazione del mutuo e, all’esito delle stesse, comunicherà all’ente le condizioni dell’operazione, il nuovo profilo di ammortamento del mutuo ristrutturato, distintamente per la quota capitale e la quota interesse, gli oneri e le eventuali penali o indennizzi a carico dell’ente. La società sarà autorizzata a ristrutturare il mutuo solo dopo l’accettazione da parte dell’ente delle condizioni ed il rilascio della delegazione di pagamento prevista dall’ articolo 206 del Tuel. La quota interessi del debito contratto con lo Stato concorrerà al calcolo del limite di indebitamento di cui all’articolo 204 Tuel. 
“Le risorse provenienti dal Dicastero – precisa il presidente dell’Anci Molise, Pompilio Sciulli – saranno corrisposte agli esercenti direttamente dai Comuni, senza sforare però il limite di 200mila euro a singolo contributo. Per quanto concerne il calcolo delle risorse erogabili a ciascuna azienda, la somma spettante equivale alla differenza, ove positiva, tra l’importo del corrispettivo per i servizi di trasporto previsto da ciascun contratto per l’anno scolastico 2019/2020 e quanto corrisposto dal Comune all’impresa, a seguito delle minori prestazioni in ragione dell’emergenza epidemiologica. Se i fondi disposti dal MIT risultassero insufficienti – prosegue Sciulli –  si procederà con una riduzione proporzionale dell’ammontare trasferito agli Enti, con conseguente ridimensionamento del contributo spettante all’esercente. I Comuni beneficiari e le somme riconosciute saranno individuati da un successivo provvedimento del Ministero, previa consultazione con l’ANCI. 

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