Alessandro Errico “Il mio paese mi fa mobbing” una lettera-canzone dedicata al Presidente

ROMA – Incuriositi dal FlashMob (visibile qui) di Alessandro Errico sotto Palazzo del Quirinale, lo abbiamo sentito e con lui abbiamo scambiato quattro chiacchiere.
D: Alessandro Errico ti sei definito il “15esimo big in gara, l’unico senza il pass per il Teatro Ariston”. Ora scrivi al Presidente e gli porti “la serenata”. Il prossimo chi sarà?
Alessandro: – “Sono ancora un po’ indeciso ma dopo Sanremo e Napolitano sto valutando altre candidature (accetto consigli ovviamente…). Il fatto è che dopo che ho vinto il Festival con “Il mio paese mi fa mobbing”, dovevo in qualche modo ringraziarlo il Presidente, no? In fondo lui è l’ispiratore di questa lettera-canzone. Ieri comunque ho scritto una preghiera-canzone quindi… se tanto mi dà tanto”…

D: Sostieni che “si combatte tutti i giorni e tutti i giorni si muore un po’”… allora la soluzione qual è nella vita e nella musica?

Alessandro: – “Non lo so… più che altro ti direi (con Montale) di non domandarmi la formula che mondi possa aprirti… che sì… ok… qualche storta sillaba secca come un ramo ma questo solo oggi posso dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.”.

D: Dopo il Flashmob cosa ci riserverai?
Alessandro: – “Stavo pensando di occupare Palazzo Chigi ma l’ha già fatto Renzi purtroppo. Comunque adesso ho solo tanta voglia di suonare in giro e incontrare tutti quelli che in questi anni hanno continuato incredibilmente ad aspettarmi. Glielo devo, e in fondo me lo devo.”.