ROMA – “Uscire dalla pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia”. E’ questo il payoff scelto dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, presieduta da Edo Ronchi, che accompagna il Manifesto sottoscritto da 110 firmatari tra associazioni, enti ed imprese con l’intento di mettere questa azione al centro dell’edizione 2020 degli Stati generali della green economy.
Venerdì 8 maggio il Manifesto verrà inviato al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e a tutti i ministri ed alle commissioni parlamentari. Ma cosa si chiede nel documento della Fondazione? Puntare su un progetto di sviluppo durevole che oggi si può basare solo su un’economia decarbonizzata e durevole si legge nel manifesto. Continuare a perseguire gli obiettivi del riciclo dei rifiuti che è diventato un pilastro per l’economia circolare – si legge ancora nella nota – ma spingere maggiormente sull’agricoltura sostenibile e la sicurezza alimentare ed ancora la bioeconomia rigenerativa in grado di recuperare dal degrado aree dismesse. “Siamo convinti – sostiene Edo Ronchi – che un nuovo green deal sia la via da seguire per valorizzare le potenzialità dell’Italia in una fase così delicata”.
Di New Green Deal si è fatta ampiamente portavoce la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen e l’Europa punterà ad investire sui profondi cambiamenti che dovranno essere ispirati ad una innovazione dall’aria verde.
“Sarà assolutamente questa la strada da perseguire – commenta il presidente di Assorimap, Walter Regis e tra i sottoscrittori del Manifesto – ma ci attendiamo che le buone intenzioni si trasformino in azioni efficaci. In piena pandemia il settore del ciclo dei rifiuti non è stata una priorità e la comunicazione sullo smaltimento di un ingente quantitativo di mascherine e guanti è stato completamente trascurato. I cittadini non sanno come e dove smaltirli. Nei cicli di smaltimento dei packaging alimentari e non solo ci sono ancora troppi vuoti normativi per assicurare l’economia circolare. Non si possono vincere battaglie epocali facendo la guerra alla plastica con una bottiglietta di alluminio – aggiunge Regis – La plastica è una risorsa e bisogna cambiare i paradigmi della comunicazione. Incentivare nei consumatori il cambiamento di stili di vita. Ora più che mai abbiamo bisogno di politiche di buon senso e realmente sostenibili”.
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