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Angelus Papa Francesco: “Attenzione al morbo che ci rende insensibili all’amore e alla compassione”

CITTÀ DEL VATICANO – Francesco celebra la canonizzazione della prima santa argentina Mama Antula, alla presenza di migliaia di connazionali e anche del presidente Milei. Nell’omelia il Pontefice osserva che ancora oggi c’è tanta emarginazione e “barriere da abbattere” e mette in guardia dalle “cancrene” dell’anima, come indifferenza, paura, preconcetti. Quindi invita a riscoprire “la gioia di donarci agli altri, liberi da forme di religiosità anestetizzanti e prive della carne del fratello”. Quando prendiamo le distanze dagli altri per pensare a noi stessi, quando riduciamo il mondo alle mura del nostro “star bene”, quando crediamo che il problema siano sempre e solo gli altri… Attenzione, in quei casi si è in preda ad una malattia.  E la diagnosi è chiara: “lebbra dell’anima”, morbo “che ci rende insensibili all’amore, alla compassione, che ci distrugge attraverso le ‘cancrene’ dell’egoismo, del preconcetto, dell’indifferenza e dell’intolleranza”. La cura? Amare Dio e donarsi al prossimo “senza paure e pregiudizi” e senza “calcoli e convenienze”, “liberi da forme di religiosità anestetizzanti e prive della carne del fratello”. Il Papa rivolge un interrogativo ai fedeli: “Quante volte ultimamente avete fatto visita ad una persona sola per darle conforto? Rispondetevi in cuor vostro”.

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