Annullate le primarie del Pd a Pomigliano d’Arco

NAPOLI – L’annullamento era ormai nell’aria ed ora è ufficiale. Le primarie per la scelta del candidato a sindaco del centro sinistra a Pomigliano d’Arco, città vesuviana tra le più industrializzate d’Italia, che erano ormai diventate un caso nazionale, sono state dichiarate nulle dalla segreteria metropolitana del Pd. Partite male ancora prima di iniziare con la decisione della segreteria provinciale dei democratici di sospenderle, visto anche l’accordo con tutti i partiti del centro-sinistra di individuare un percorso comune. Sospensione mal digerita da chi le aveva organizzate che nonostante il diktat della segreteria metropolitana di Napoli aveva deciso di andare avanti. E poi domenica scorsa l’epilogo ancora più sconcertante. Solo 2400 votanti ed uno scarto di voti (peraltro contestati) di tre voti tra il primo ed il secondo più votato, rispettivamente Michele Caiazzo (1006 voti) e Vincenzo Romano (1003 voti). Ma il risultato era stato immediatamente disconosciuto da Romano che con un clamoroso dietrofront si era appellato alla stessa segreteria provinciale a cui aveva voltato insieme agli altri due candidati le spalle, rifiutando di fermare la macchina delle primarie a Pomigliano in attesa degli sviluppi della situazione politica. E così stasera è arrivata la decisione di annullare queste primarie pasticciate e probabilmente, visto ciò che accaduto, anche di commissariare nei prossimi giorni la segreteria di circolo del Pd di Pomigliano. Sul commissariamento però non c’è ancora l’ufficialità.  Intanto in città c’è già un altro tavolo del centro-sinistra, composto da tutti o quasi i partiti della coalizione che hanno deciso proprio mentre si svolgevano le primarie, di unirsi per condividere un percorso che porti ad un candidato autorevole e che abbia il più largo consenso possibile.