ROMA – Alla vigilia della riunione in cui la Commissione Europea, guidata da Juncker, potrebbe cancellare dal suo programma le nuove direttive sulla qualità dell’aria (che dovrebbe fissare limiti più stringenti per emissioni nocive come anidride solforosa, particolato e ossidi d’azoto) e quello sull’ “economia circolare”, che impone un giro di vite sugli obiettivi di riciclaggio dei rifiuti (70% per quelli municipali e 80% per quelli da imballaggi entro il 2030), vietando anche di gettare in discarica qualunque materiale riciclabile.
Legambiente e Kyoto Club, insieme a decine di associazioni ambientaliste europee, rivolgono invece un fermo appello a Juncker e ritengono indispensabile una mobilitazione di tutti gli attori economici e della società civile affinché nella riunione di domani, martedì 16 dicembre, la Commissione europea non elimini dal suo programma di lavoro né il piano sulla qualità dell’aria, fondamentale per la salute dei cittadini, né quello per l’economia circolare, decisivo per l’ambiente ma anche per un rilancio economico.
“Juncker vorrebbe usare la scusa che non ci sarebbe unanimità tra gli Stati nel perseguimento degli obiettivi – ha detto Stefano Ciafani, vicepresidente Legambiente – ma non è vero e anzi 11 paesi membri tra cui il nostro, ma anche Germania e Francia, gli hanno scritto per evitare questa clamorosa e dannosissima marcia indietro”.
“Evidentemente sono le lobby più conservative, invece, a spingere in una direzione contraria allo sviluppo di una reale politica economica, – ha sottolineato Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club – in grado di permettere il raggiungimento degli obiettivi industriali in linea con i target ambientali, mira a rinviare l’adozione di specifiche strategie indispensabili per la conversione del sistema industriale europeo”.
Se rinunciare a regole stringenti sulla qualità dell’aria significa con tutta evidenza mettere in pericolo la vita di migliaia di cittadini, non adottare un piano per l’economia circolare l’Europa è un suicidio economico perché quel piano può:
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