CAGLIARI – La modifica alla legge sui lavoratori impegnati nei cantieri comunali. Una revisione necessaria per scongiurare un macigno dagli effetti sociali devastanti. I lavoratori inglobati nei progetti in utilizzo in diversi centri della Sardegna – con una pattuglia di 18 lavoratori inseriti nei programmi dell’amministrazione provinciale di Carbonia Iglesias – lamentano delle evidenti criticità nelle disposizioni normative e ritardi periodici nell’erogazione degli emolumenti. Il capogruppo di Area Popolare Gianluigi Rubiu non ha esitato a rappresentare le carenze della legge regionale, approvata nelle more della finanziaria, in un’interrogazione urgente presentata all’assessore Virginia Mura. “Si tratta di una beffa assurda per i lavoratori. L’esternalizzazione dei servizi a cooperative di tipo B determina – spiega Rubiu – una serie di distorsioni ai danni degli operai che si vedono decurtare una grande fetta degli emolumenti, con il pagamento del 65% in altre spese ed appena il 35 per cento che finisce nelle tasche dei lavoratori”. Professionalità acquisite – impegnate nella gran parte dei casi nei cantieri comunali – che così si vedono decurtare un pacchetto importante dello stipendio. Non è la sola nota stonata. “Occorrerebbe ovviamente rivedere le disposizioni normative, con la costituzione di nuove società per accorpare gli operai – dice Rubiu – in modo da favorire il lavoro dei Comuni. C’è da evidenziare poi che i lavoratori si vedono assegnare lo stipendio con diversi mesi di ritardo, con difficoltà di molte famiglie ad affrontare l’emergenza”.
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