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Cagliari – Tocco (FI) contro chiusura dell’aeroporto di Decimo

CAGLIARI – L’aeroporto militare di Decimomannu è a rischio chiusura.  E, con il pericolo di una cessazione delle attività, sono in bilico oltre 1200 lavoratori tra militari e civili per oltre 40 milioni di euro di stipendi, con altri 800 dipendenti che ruotano attorno alle ditte esterne con un volume d’affari che si aggira sui 6 milioni di euro. Davvero un brutto colpo per l’hinterland cagliaritano. Così il consigliere regionale Edoardo Tocco ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione per scongiurare l’ulteriore mazzata all’occupazione in Sardegna. “Ho già sollecitato un incontro con i responsabili della base. La preannunciata chiusura dell’Aeroporto Militare di Decimo scaturisce in conseguenza alla richiesta del Presidente della Regione Sardegna Pigliaru di una chiusura alle attività operative dei poligoni per 4 mesi anziché 2 così come previsto dagli accordi tecnici tra lo Stato Italiano e il Governo Tedesco – spiega Tocco – Una situazione assurda, visto che si mette in forte pericolo un universo lavorativo militare e civile di grande rilevanza per il basso Campidano”. Non è un caso che ieri si siano svolti i due consigli comunali di Decimomannu e Villasor con posizioni contrarie alla serrata dell’impianto. “Questa chiusura provocherebbe una devastante crisi economica nella zona e nella Sardegna con la beffa – aggiunge Tocco – che le buste paga verrebbero dirottate presso altre regioni italiane così come è successo con il distaccamento aeroportuale di Elmas”.  Gli scorsi giorni si è tenuto anche un summit tra i sindacati del personale civile ed il delegato nazionale della rappresentanza del personale militare per fare il punto della situazione. Chiara la posizione delle forze sindacali. “Ci opponiamo decisamente alla eventuale chiusura e ai vari trasferimenti del personale fuori dalla Sardegna – rimarca Antonio Perra, coordinatore territoriale della Federazione Lavoratori pubblici e funzione pubblica –  E’ impensabile chiedere alle famiglie di andarsene dopo anni di lavoro e una vita radicata nel territorio. La riduzione delle buste paga, in un distretto già messo a dura prova da una devastante crisi economica e occupazionale, sarebbe insostenibile”. L’appello è secco: “Vogliamo che la classe politica sia consapevole del disastro che si sta creando. Si deve intanto offrire una reale alternativa economica cercando di contrastare le posizioni ideologiche di una minoranza della società civile e politica con un’attenta analisi degli impatti negativi, dal punto di vista sociale ed economico, che potrebbero scaturire da un’eventuale chiusura dell’ aeroporto di Decimomannu”. Tocco invoca un ripensamento della Regione: “La Maddalena e lo smembramento dell’Aeroporto militare di Elmas insegnano che senza un progetto economico alternativo è da incoscienti parlare di chiusura – conclude l’esponente degli azzurri – E’ auspicabile una rivalutazione della posizione del Presidente della Regione anche alla luce del potenziale umano e tecnico che l’aeroporto possiede. Ci batteremo affinché Stato, Regione e Governo Tedesco rivedano le loro posizioni scongiurando la chiusura”.

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