CAGLIARI – “Imporre un tetto di 200 mila prestazioni è illogico in una realtà come la Sardegna, che conta un milione e 600 mila abitanti. Per questo sollecitiamo che la giunta ritiri la delibera sulle prestazioni nei laboratori di analisi, perché non adeguata alla nostra realtà territoriale”. Il dietrofront è stato auspicato dal consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) – componente della commissione sanità nel parlamento di via Roma – per dare ai centri convenzionati la possibilità di proseguire nella propria attività. “Questi poli, impegnati nella riabilitazione e nelle analisi – prosegue l’esponente degli azzurri – rappresentano un servizio fondamentale per i pazienti e per l’universo delle persone disagiate, che va oltre le strutture pubbliche”. Il provvedimento dell’esecutivo ripropone un modello previsto dalla legge nazionale: “Peccato – conclude Tocco – che il territorio della Sardegna sia diverso dagli altri contesti. Anche in commissione i delegati della sanità privata, con oltre 50 laboratori accreditati hanno sollecitato di rivedere il tetto. Il rischio è di eliminare i servizi ai cittadini, con riflessi negativi per il territorio”.
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