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Cagliari – Tocco (FI), sopralluogo nella base militare di Decimo

CAGLIARI – “Dalla base militare di Decimomannu non si registra nessuna operazione. Non si è levato in volo nessun aereo per le esercitazioni. Non si comprende, dunque, il motivo delle proteste di associazioni pacifiste, ambientaliste e indipendentiste, preoccupate per le ripercussioni negative sulla Sardegna di eventuali giochi di guerra”. E’ la riflessione del consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) che ha compiuto gli scorsi giorni un sopralluogo nel poligono incastonato nelle campagne tra Villasor, Decimo e San Sperate “con l’obiettivo di verificare la fondatezza delle notizie sull’esercitazione Nato Trident Juncture 2015”. Preoccupazioni e perplessità sgombrate dalla perlustrazione all’interno della base. “Sono inconcepibili le paure di un segmento della società sarda sulle attività militari e civili all’interno della struttura – dice Tocco – Sia chiara una cosa. Dentro questo complesso ci sono oltre 2mila buste paga, con una serie di imprese dell’indotto che trovano un sostegno economico dalle attività della base”. Un presidio da salvaguardare, insomma. Le apprensioni di militari e civili sono infatti legare alla possibile fuga dei tedeschi da Decimomannu. “Secondo i rumors – aggiunge Tocco – tutto porterebbe all’addio all’Isola della Germania. In molti già utilizzano toni trionfalistici esultano, non capendo che si tratterebbe di una devastazione economica e sociale per tutta l’area vasta, con la perdita di migliaia di posti di lavoro”. Decimo come Elmas, quindi? “Dobbiamo mobilitare tutte le forze per scongiurare questo disastro – rimarca Tocco – Pigliaru apra un tavolo con le forze civili e militari per evitare che si consumi una beffa ai danni della Sardegna”. L’esponente degli azzurri non risparmia frecciate a Sel. “E’ un paradosso – aggiunge – Nell’Isola la sinistra estrema inneggia alla dismissione delle basi, mentre nella Puglia dell’ex governatore Vendola e nelle Regioni guidate da Sel e Pd (Sicilia e Friuli su tutte) si potenziano i poligoni che la Sardegna rifiuta, con risorse economiche rilevanti e nuove buste paga per il territorio”. Stranezze della politica. “La verità è che l’Isola dovrebbe capitalizzare al massimo la presenza delle basi militari, con impatti sociali ed economici positivi – puntualizza Tocco – evitando il rischio che si ripeta quanto avvenuto a La Maddalena, dove l’addio degli americani ha provocato un deserto senza via d’uscita. Si pensi a rafforzare i presidi militari, preservando al tempo stesso l’ambiente, con funzioni fondamentali in caso di emergenze sanitarie, incendi e calamità naturali”.

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