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Caso Cucchi, i magistrati di Corte d’Appello scrivono: “I detenuti non sono numeri ma esseri umani”

ROMA – “Lo Stato ha certamente il diritto di fare un prigioniero, ma non di disinteressarsene”. In questo contesto, “una vicenda, dal punto di vista giudiziario banale (un arersto per stupefecenti), volge in pochi giorni in tragedia”. Lo scrivono i giudici della Corte d’Appello di Roma nelle motivazioni della sentenza che nel 2019 ha disposto un’assoluzione e 4 prescrizioni per 5 medici. Cucchi “non fu mai dettagliatamente informato sulle sue condizioni cliniche”, “i detenuti non sono semplici numeri,ma esseri umani”, scrivono i giudici.

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