BUDAPEST – Ilaria Salis, la 39enne docente in prigione da 18 mesi in Ungheria con l’accusa di aver aggredito tre manifestanti di estrema destra, oggi arriverà in aula probabilmente senza il peso delle manette e delle catene ai piedi ma con un meno invasivo braccialetto elettronico. Nell’udienza di oggi forse la decisione del giudice ungherese Jozsef Sòs che dovrà stabilire se Ilaria Salis, potrà ottenere il regime degli arresti domiciliari oppure dovrà rimanere ancora nel carcere di massima sicurezza di Gyorskocsi Ucta. Per Salis, le cui immagini al guinzaglio sono diventate anche un caso politico, il rientro in Italia resta complicato, e la giornata che si celebrerà nel tribunale di Budapest servirà anche per capire se il lavoro diplomatico italiano è servito ad ammorbidire un governo come quello di Viktor Orban, che finora ha tirato dritto nella sua linea di fermezza nei confronti dell’antagonista milanese.
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