OPORTO (PORTOGALLO) – Al Do Dragao di Oprto poteva andare diversamente ma almeno non è persa la speranza. La Juventus ha perso per 2 a 1 ma un episodio al 94′ avrebbe potuto cambiare quasi tutto: se non nelle valutazioni, almeno nel risultato. Cristiano Ronaldo riceve palla in area, tenta un dribbling a rientrare e, mentre cerca di tornare sul pallone, viene steso da Zaidu. Per Carlos del Cerro Grande non è rigore, l’arbitro spagnolo non va a rivedere l’episodio al VAR e fischia la fine del match.
Grande amarezza per il risultato, per le modalità con le quali è arrivato e, soprattutto, per quel calcio di rigore non assegnato nell’ultima azione della partita dopo il contatto in area tra Zaidu e Cristiano Ronaldo. Un episodio che avrebbe potuto permettere alla Juve di tornare a Torino imbattuti e giocarsi il ritorno in programma il 9 marzo in condizioni diverse. Nel secondo round di questo doppio confronto, invece, alla squadra di Andrea Pirlo servirà una rimonta per accedere ai quarti di finale, ripartendo dalla rete in trasferta realizzata da Federico Chiesa nella ripresa: “L’approccio è diventato sbagliato dopo il primo minuto. Quando prendi un gol così dopo un minuto è normale che un po’ di paura ti viene, ti mancano le sicurezze che non dovrebbero mai mancare. I ragazzi si sono abbattuti, non è l’inizio che volevamo fare. La partita era questa, lo sapevamo che loro sono molto bravi a chiudersi e dopo quel gol è stato ancora più difficile”. Ora occhi puntati al ritorno di marzo.
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