CINA – Il governo di Pechino si è mosso rapidamente per sopprimere le manifestazioni scoppiate in tutto il paese durante il fine settimana, dispiegando forze di polizia nei principali luoghi di protesta e inasprendo la censura online. Ieri numerosi gli arresti di studenti che protestavano con cartelli senza scritte per evitare le accuse di propaganda eversiva ma i fermi sono scattati lo stesso. A farne le spese anche un reporter della Bbc picchiato e portato via. Solo più tardi le autorità di polizia diranno che non si era qualificato.
Le proteste sono state scatenate dalla rabbia per la sempre più costosa politica anti-Covid del paese, che peraltro non ha raggiunto risultati per la scarsa campagna preventiva messa in atto anche nei confronti degli anziani. Il dissenso cresce e questa volta gli slogan in piazza hanno chiesto anche le dimissioni di Xi Jinping.
La richiesta di maggiore democrazia e libertà si fa sempre più forte. Un braccio di ferro che rischia di ripercuotersi pesantemente anche sui rapporti internazionali per l’assenza di diritti civili.
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