ROMA – Nel “questione time” di oggi alla Camera torna la questione degli ingressi a teatro e sale cinematografiche. Ad oggi la capienza massima consentita per gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, da concerto, cinematografiche, da intrattenimento e per musica dal vivo risulta ancora contingentata: in zona bianca consiste nel 50 per cento dei posti per spettacoli all’aperto con più di 5.000 spettatori e nel 35 per cento dei posti per spettacolo al chiuso con più di 2.500 spettatori, fermo restando l’obbligo di garantire, per spettacoli con un numero di spettatori inferiori, una capienza tale da assicurare la distanza interpersonale di almeno un metro. Ma con l’introduzione dell’obbligo del green pass ad una categoria estesa di esercizi commerciali, scuole e trasporti e l’obbligo di indossare comunque le mascherine, il mantenimento del contingentamento per l’accesso alle sale dei cinema, ai teatri e agli spettacoli dal vivo in genere andrebbe ripensato.
La richiesta di ripristinare la capienza al 100 per cento è partita da André Ruth Shammah, direttrice e regista del Franco Parenti di Milano, con una lettera al Ministro interrogato, che ha raccolto l’adesione di numerosi ed autorevoli esponenti del mondo dello spettacolo e fa seguito al lavoro parlamentare con la presentazione di proposte emendative, da ultime al decreto-legge n. 111 del 2021, anche da parte del gruppo parlamentare di Italia Viva.
Il settore dello spettacolo dal vivo e della cultura nel 2018 ha prodotto 95,8 miliardi di euro, pari al 6,1 per cento del prodotto interno lordo del nostro Paese. In questi anni, con l’inizio della diffusione della pandemia, è stato tra i settori più colpiti dalla chiusura: artisti, tecnici e maestranze sono fermi da circa 2 anni senza ricevere stipendio o compensi, ad eccezione di quanto previsto dai ristori;
Il limite alla capienza riguarda, soprattutto, i piccoli teatri, dove la riduzione anche solo di pochi posti mette a rischio la sopravvivenza del teatro stesso;
Il Ministro, Dario Franceschini, in una interrogazione, aveva già posto la questione della riapertura dei luoghi dello spettacolo dal vivo e dei cinema nello scorso Consiglio dei ministri, ma al momento l’unica certezza è che il Comitato tecnico-scientifico esprimerà parere entro il 30 settembre 2021.
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