ROMA – Per l’Italia potrebbe arrivare l’ennesima beffa dopo la crisi di governo in piena pandemia. Domani 27 gennaio, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) potrebbe vietare all’Italia di partecipare, alla cerimonia delle prossime olimpiadi di Tokyo, con la bandiera tricolore. E gli atleti che vi partecipano non sarebbero rappresentativi di un paese ma atleti indipendenti. Un’eventualità senza precedenti e di una gravità che trova le responsabilità nel mancato ravvedimento di riforma dello sport che avrebbe dovuto restituire al Coni l’indipendenza dello sport da qualsiasi influenza politica, così come prescritto dalla Carta Olimpica. Una circostanza creatasi con la riforma voluta dall’ex ministro Giorgietti ma che in epoca più recente non è stata sanata dall’attuale ministro Spadafora nonostante i solleciti con note ufficiali del presidente del Cio, Thomas Bach. Lettere rimaste senza risposta e che ora segnano la pagina più nera dello sport italiano.
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