ROMA – Dopo la risicata fiducia al Governo Draghi di ieri al Senato con appena 95 voti, ci si aspettava che il premier, visibilmente contrariato dalla discussione in aula, salisse al Quirinale per un nuovo confronto con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella ma così non è stato. Draghi prenderà le sue decisioni dopo l’intervento di oggi (9,30) alla Camera. Per Mario Draghi i presupposti per allungare la vita a questo governo si sono esauriti nel momento che M5S e tutto il Centrodestra con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia non hanno votato la fiducia. A Draghi i partiti della protesta hanno contestato di non aver ascoltato la richiesta di concedere nei decreti aiuti alcuni delle loro istanze più forti. Il premier è andato dritto sulla strada del programma su cui si era costruito il governo di ‘unità nazionale’ è nella sua scarna replica al Senato ha spiegato perchè non poteva far passare provvedimenti come il reddito di cittadinanza o il Superbonus 110% ritenuti sbagliati nelle formule e non nel concetto ispiratore. Ragioni assolutamente pragmatiche ma disallineate dalla mediazione politica che non fanno parte del bagaglio di Draghi. Sta di fatto che ora a ritrovarsi dalla stessa parte sono Centrodestra e M5S che prima si guardavano come cani e gatti. Insomma uniti per liberarsi di un ingombrante Draghi.
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