A Lucca la mostra dedicata ad Antonio Canova curata da Vittorio Sgarbi
- di RED
- in Arte & Mostre
(PRIMAPRESS) - LUCCA - Ci sono città che si lasciano amare in un modo piuttosto silenzioso, conquistando lentamente con la loro eleganza e bellezza. È questo il caso di Lucca, tra le località più belle del Centro Italia, le cui origini si perdono lontano nel tempo.
La sua fondazione pare risalire agli Etruschi e persino agli Antichi Liguri. Il nome dovrebbe derivare da una parola di matrice celto-ligure, “luk”, il cui significato sarebbe “terreno paludoso”.
Lucca, in questa parte dell’anno, dimostra ancora una volta che la Toscana è una terra di arte, eventi e ispirazioni e porta in alto il nome della sua regione. Lo fa con una mostra che sta conquistando pubblico e critica il cui titolo è ambizioso, “Antonio Canova e il Neoclassicismo a Lucca”. È possibile visitarla presso lo spazio dell’Ex Cavallerizza di Piazzale Verdi fino al 29 settembre 2024; l’inaugurazione è avvenuta l’8 dicembre 2023.
Il curatore è nientemeno che Vittorio Sgarbi - balzato recentemente agli onori della cronaca per essersi dimesso dal ruolo di Sottosegretario alla Cultura - il quale propone un percorso suggestivo in cui è possibile ammirare alcune delle sculture e dei lavori pittorici più belli dell’artista di Possagno, insieme a quelli di altri interpreti di spicco del Neoclassicismo.
Le scelte di Vittorio Sgarbi per la mostra dedicata a Canova Vittorio Sgarbi sceglie di presentare per la prima volta a Lucca 12 sculture di Antonio Canova fino a oggi considerate disperse. Si tratta delle 12 “teste ideali”, proposte esattamente come sono uscite dallo studio di Roma dello scultore in direzione Venezia. Sono state confezionate dal Maestro nel 1810 e mostrano un’esecuzione che rasenta la perfezione, e forse la supera: un tratto del resto distintivo dell’artista, che ha fatto della bellezza delle sue opere quel qualcosa che l’ha reso iconico e riconoscibile in tutto il mondo. Parliamo, per almeno due teste, di modelli poi realizzati nella versione definitiva. Le altre sono invece calchi in marmo che presentano una tecnica eccelsa e che rimandano a opere già famose mentre l’interprete era vivo: tra queste ci sono la Ebe, la Tersicore, la Venere italica e la Paolina Borghese come Venere vincitrice. I capolavori esposti di Canova sono nel complesso 30: oltre a sculture del calibro de le Tre Grazie, è possibile ammirare alcuni dipinti che fanno conoscere un'altra sfaccettatura interessante e meno conosciuta dell’artista. Tutte le opere del Maestro provengono dal Museo Gypsotheca Antonio Canova a Possagno e da collezioni sia pubbliche che private. Sgarbi affianca a Canova i capolavori di alcuni pittori neoclassici nativi di Lucca del calibro di Pompeo Batoni, Bernardino Nocchi, Stefano Tofanelli, oltre ad alcuni pezzi di pregio di Francisco Goya e del romantico Francesco Hayez. C’è anche un quadro di una donna, Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone, insieme agli abiti di Roberto Capucci e alle fotografie di Fabio Zonta. Il risultato è uno sguardo d’insieme sul Neoclassicismo che offre spunti di meraviglia e rara bellezza, a fronte di una selezione sapiente delle opere e di una perfetta armonia con lo spazio espositivo. - (PRIMAPRESS)
Le scelte di Vittorio Sgarbi per la mostra dedicata a Canova Vittorio Sgarbi sceglie di presentare per la prima volta a Lucca 12 sculture di Antonio Canova fino a oggi considerate disperse. Si tratta delle 12 “teste ideali”, proposte esattamente come sono uscite dallo studio di Roma dello scultore in direzione Venezia. Sono state confezionate dal Maestro nel 1810 e mostrano un’esecuzione che rasenta la perfezione, e forse la supera: un tratto del resto distintivo dell’artista, che ha fatto della bellezza delle sue opere quel qualcosa che l’ha reso iconico e riconoscibile in tutto il mondo. Parliamo, per almeno due teste, di modelli poi realizzati nella versione definitiva. Le altre sono invece calchi in marmo che presentano una tecnica eccelsa e che rimandano a opere già famose mentre l’interprete era vivo: tra queste ci sono la Ebe, la Tersicore, la Venere italica e la Paolina Borghese come Venere vincitrice. I capolavori esposti di Canova sono nel complesso 30: oltre a sculture del calibro de le Tre Grazie, è possibile ammirare alcuni dipinti che fanno conoscere un'altra sfaccettatura interessante e meno conosciuta dell’artista. Tutte le opere del Maestro provengono dal Museo Gypsotheca Antonio Canova a Possagno e da collezioni sia pubbliche che private. Sgarbi affianca a Canova i capolavori di alcuni pittori neoclassici nativi di Lucca del calibro di Pompeo Batoni, Bernardino Nocchi, Stefano Tofanelli, oltre ad alcuni pezzi di pregio di Francisco Goya e del romantico Francesco Hayez. C’è anche un quadro di una donna, Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone, insieme agli abiti di Roberto Capucci e alle fotografie di Fabio Zonta. Il risultato è uno sguardo d’insieme sul Neoclassicismo che offre spunti di meraviglia e rara bellezza, a fronte di una selezione sapiente delle opere e di una perfetta armonia con lo spazio espositivo. - (PRIMAPRESS)