ROMA – Grande soddisfazione tricolore per il primo posto sul podio della categoria “Lighting Design” al Solar Decathlon di Parigi per Rhome For DenCity: il modello abitativo presentato dagli studenti dell’Università Roma Tre all’Olimpiade dell’architettura verde in corso nella Cité du Soleil, a Versailles. Il progetto – un appartamento di 70 metri quadri realizzato da una squadra di 40 studenti dell’ateneo romano – si è inoltre classificato secondo nella categoria Architettura del premio che ha visto sfidarsi 20 università da 16 Paesi di tre continenti. Per quanto riguarda l’illuminazione, al primo posto di categoria appunto, questa è stata curata da un team di studenti guidati dal lighting designer italiano, nonché docente di illuminotecnica presso il Dipartimento di Architettura della stessa Università, Marco Frascarolo.
L’illuminazione di Rhome è stata pensata sia a livello di luce naturale che artificiale, per ottimizzare le condizioni di comfort e di risparmio energetico in regime diurno e notturno. L’elemento progettuale che accomuna l’intero profilo è la volontà di avere un’illuminazione dinamica e stimolante attraverso l’opportuna distribuzione di superfici vetrate e sorgenti di illuminazione artificiale. Il modulo base, da cui si generano tutti gli apparecchi – piantana, sospensione, sistema lineare modulare per installazione a soffitto – è un doppio profilo di alluminio accoppiato verniciato con i due colori dominanti della casa, il bianco ed il rosso. Per gli ambienti esterni, è stata sviluppata la seconda serie di “Greensunflower”, prosecuzione del progetto dell’edizione 2012 di Madrid, con fasci di luce e potenze adatti a diversi tipi di installazione (su gambo, staffa, sospensione) ed autonomia di 5 ore. Il progetto e la realizzazione di tutti gli elementi sono stati ideati da Marco Frascarolo, in collaborazione con Federico Ognibene, responsabile di Ricerca e Sviluppo di ILM e sponsor tecnico del team, e la product designer Arianna Dolce. La corretta installazione dell’impianto è stata garantita dal team di studenti e, in particolare, da Andrea Rastrello, coadiuvato, per l’installazione elettrica, da Roberto Lo Monaco.
“Abbiamo utilizzato materiali brillanti, colorati e personalizzabili – dice Marco Frascarolo – sempre con l’obiettivo di garantire il massimo comfort visivo con una luce morbida su pareti e soffitto e fasci dedicati alle principali attività, servendoci di apparecchi modulari facilmente riconfigurabili in caso di variazione del layout degli arredi. Flessibilità che raggiunge il massimo livello in esterni dove è possibile collocare le lanterne dove si vuole al variare delle necessità. La tecnologia LED di ultima generazione consente risparmi di energia dell’ordine del 35% rispetto alle lampade fluorescenti, del 70% rispetto alle lampade alogene. L’illuminazione Rhome, grazie alla qualità del progetto, incrementa questi valori, portandoli rispettivamente al 46% e 78%. In sintesi: sostenibilità ambientale, comfort per chi utilizza l’ambiente illuminato ed attenzione al design dei componenti hanno condotto Rhome al primo posto in Lighting Design ed hanno dato un piccolo contribuito al secondo premio in Architecture”. Un successo dell’Università italiana fatto di creatività e ingegno, che porta con sé anche importanti segnali sulla via dell’efficienza energetica.
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