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Dopo il flop delle mascherine per Arcuri arriva anche quello dei banchi per la scuola

ROMA – Dopo le mascherine ora sono i banchi a mettere dietro la lavagna Domenico Arcuri, il manager chiamato a dare man forte alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Il bando sbandierato dalla stessa ministra per l’acquisto di moderni ed esosi banchi da collocare entro settembre nelle scuole italiane soggette al distanziamento sociale a causa del coronavirus, potrebbe andare deserto. A lanciare l’allarme è l’organizzazione di settore FederlegnoArredo.
“Leggendo il bando di gara indetto dal commissario Arcuri – si legge in una nota dell’associazione – per l’acquisto di banchi monoposto e sedute destinati alle scuole italiane viene da chiedersi se, prima di
stenderlo, qualcuno si sia posto il problema se sarebbe andato
deserto”. Perché mai dovrebbe andare deserto un ingente appalto che farebbe gola a qualsiasi azienda? Semplice, perché il bando prevede un acquisto centralizzato di 3,7 milioni di pezzi tra banchi monoposto e sedute che è pari ad una produzione di 5 anni di tutte le aziende nazionali certificate per fornire arredamento alla pubblica amministrazione. Ancora una volta Arcuri scivola sulle soluzioni improvvisate senza alcuna analisi del settore. Proprio come era accaduto per le mascherine.
Ma non è l’unica lacuna trovata dai rappresentanti del settore mobiliero: “Il bando prevede la sottoscrizione del contratto entro il 7 agosto e la consegna nelle scuole (ovunque sul territorio nazionale) entro il 31 agosto. In pratica significa che dal 7 al 31 agosto, cioe’ in 23 giorni compresi tutti i festivi, dovrebbe essere concentrata la produzione di 5 anni. Certamente una missione impossibile” scrivono in una nota congiunta Assufficio di FederlegnoArredo e Assodidattica. ”Nella migliore delle ipotesi – spiegano Assufficio e Assodidattica – la capacita’ produttiva attuale potrebbe arrivarea 120.000 pezzi consegnati entro fine settembre, a patto che siano
disponibili pannelli, tubolari, insomma tutti i componenti che concorrono alla realizzazione dei prodotti oggetto del bando. A tutto cio’ si aggiunga che anche la consegna e la messa in loco degli arredi ein capo ai fornitori e’ evidente come siamo stati messi davanti a una missione impossibile che avra’ due gravi
conseguenze. I ragazzi non potranno avere i nuovi banchi con ricadute sull’avvio dell’anno scolastico e le procedure di gara regolarmente in corso o addirittura gia’ vinte saranno bloccate, pertanto i quantitativi su cui le aziende avevano gia’ predisposto un piano di produzione adeguato alle tempistiche richieste dalle stazioni appaltanti, non saranno consegnati”.

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