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USA: l’arrivo di Biden alla Casa Bianca fa scricchiolare la lobby delle armi. La Nra avvia la procedura di bancarotta

  • di RED-ROM
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USA: l’arrivo di Biden alla Casa Bianca fa scricchiolare la lobby delle armi. La Nra avvia la procedura di bancarotta
(PRIMAPRESS) - USA  - A spingere sulla decisione della più grande lobby delle armi ad avviare una procedura di bancarotta, deve aver contribuito la denuncia del procuratore generale di New York, Letitia James, nei confronti della Nra e i suoi vertici per cattiva gestione e frode finanziaria.
La National Rifle Association (Nra), l’associazione più importante dei possessori di armi degli Stati Uniti con circa 5 milioni di associati, ha annunciato l’avvio della procedura di bancarotta volontaria finalizzata a una riorganizzazione. La potente lobby ha anche spiegato che verrà assorbita da una no-profit in Texas e lascerà quella dello Stato di New York, dove fu fondata nel 1871, a cui era affiliata. Una svolta che arriva alla vigilia dell'insediamento del nuovo presidente, Joe Biden, che a differenza di Donald Trump, ha fatto sapere di volersi battere per limitare la diffusione delle armi, responsabili per la morte di 40mila persone all'anno negli Usa. 
Secondo molti analisti la decisione è un modo per sottrarsi all’inchiesta avviata dalla procura federale di New York che indaga su una serie di frodi e distrazioni di fondi, che vedono coinvolti i vertici della National Rifle Association e che avrebbero causato le perdite di oltre 63 milioni di dollari in tre anni. La Procura ha chiesto lo scioglimento dell'organizzazione simbolo del secondo emendamento della Costituzione Usa che garantisce il diritto di portare le armi. 
La Nra ha presentato la richiesta di bancarotta federale a Dallas e ha fatto sapere che intende trasferirsi in Texas per sfuggire a "un ambiente politico e regolamentare corrotto" a New York e per contenere e ottimizzare i costi e le spese. "Il Texas apprezza i contributi della Nra, celebra i nostri membri rispettosi della legge e si unisce a noi nell'affermare le libertà costituzionali", ha scritto il numero uno della lobby, Wayne LaPierre, in una lettera agli iscritti.   - (PRIMAPRESS)