Scuole pubbliche, paritarie e private: come ottenere la cattedra di insegnante?
- di RED
- in Consumatori
(PRIMAPRESS) - ROMA - Quello dell’insegnante è un mestiere a cui molti ambiscono per la stabilità che offre, la possibilità di essere a contatto con un’utenza giovane, dinamica, stimolante e le soddisfazioni che si raccolgono nonostante gli sforzi.
Nell’insegnamento, più che in altre professioni, la componente umana e relazionale è molto forte e questo porta molte persone propense a sviluppare relazioni con il prossimo ad intraprendere questa carriera. Non solo, avere la possibilità di osservare i progressi raggiunti dagli studenti, in seguito al proprio operato, senza dubbio è molto gratificante.
Entrare nel mondo dell’insegnamento, però, non è sempre facile come sembra. Il percorso è lungo, spesso non molto chiaro e certamente non privo di esami e prove da superare.
L’accesso al mestiere dell’insegnamento, almeno per quanto riguarda le scuole pubbliche, è regolamentato dalla legge. Quasi ogni anno vengono emanati decreti e norme che modificano quelli precedenti, inserendo importanti novità che, spesso, proprio perché diffusi in ritardo o in anticipo rispetto alla loro promulgazione, generano confusione.
Solo per citare uno degli ultimi obblighi in capo all'insegnante, c’è il dovere di conseguire i 24 CFU per l'insegnamento online o offline non importa, purché ottenuti presso un ente di formazione o un’università legalmente riconosciuti.
In ogni caso, assumere insegnanti non è una prerogativa solo delle Istituzioni pubbliche, possono farlo anche le scuole paritarie e quelle private, con modalità d’accesso diverse e per certi versi più flessibili rispetto alle scuole pubbliche.
Vediamo insieme, dunque, come ottenere una cattedra in ognuna di queste scuole.
Come lavorare nella scuola pubblica
Per lavorare nella scuola pubblica è necessario il possesso del titolo di accesso a una o più delle classi di concorso funzionali all’insegnamento delle relative materie, nelle diverse scuole di ogni ordine e grado. Questo titolo di accesso corrisponde ad una laurea magistrale o del vecchio ordinamento nell’indirizzo di studi compatibile con la classe di concorso a cui ci si vuole iscrivere.
Oltre a questo, come già accennato, è necessario il conseguimento di 24 Crediti Formativi in 3 delle seguenti 4 materie: Antropologia, Pedagogia, Psicologia, Metodi e tecnologie di insegnamento. Il possesso di questi due requisiti base dà la possibilità a coloro che avranno compilato apposita domanda sulla piattaforma resa disponibile dal Ministero, in seguito a pubblicazione di apposito bando, di iscriversi alla graduatoria di II fascia, utili ad aprire la possibilità di ricevere incarichi di supplenza a termine.
Per l’iscrizione alla I fascia, invece, riservata agli insegnanti abilitati a ricevere assegnazione di cattedra in ruolo, è necessario il superamento di un concorso pubblico. In ultima istanza, qualora non fossero presenti iscritti nelle graduatorie di specifiche classi di concorso, le scuole possono aprire un bando in cui accettare candidature da potenziali docenti attraverso l’invio della MAD, Messa a Disposizione e relativo Curriculum Vitae.
Come lavorare in una scuola paritaria o privata
Le scuole paritarie, invece, per quanto pubbliche non sono gestite dallo Stato, pertanto, non contemplano i medesimi obblighi selettivi per quanto riguarda l’accesso all’insegnamento. Fermo restando il possesso del titolo di accesso, insegnare in una scuola paritaria non comporta necessariamente il superamento di un concorso, ma è sufficiente la presentazione della MAD, in cui indicare l’esperienza, la classe di concorso per cui ci si candida ed eventuali servizi maturati, oltre alla laurea conseguita.
Le scuole private, invece, non sono né pubbliche, né statali, ma sono in ogni caso obbligate a rispettare le norme vigenti in materia di assunzioni per l’insegnamento. È quindi importante, anche in questo caso, per i docenti, possedere un titolo abilitante, quindi laurea e partecipazione a concorso.
Anche in questo caso, come per le paritarie, è sufficiente l’invio della MAD. - (PRIMAPRESS)
Nell’insegnamento, più che in altre professioni, la componente umana e relazionale è molto forte e questo porta molte persone propense a sviluppare relazioni con il prossimo ad intraprendere questa carriera. Non solo, avere la possibilità di osservare i progressi raggiunti dagli studenti, in seguito al proprio operato, senza dubbio è molto gratificante.
Entrare nel mondo dell’insegnamento, però, non è sempre facile come sembra. Il percorso è lungo, spesso non molto chiaro e certamente non privo di esami e prove da superare.
L’accesso al mestiere dell’insegnamento, almeno per quanto riguarda le scuole pubbliche, è regolamentato dalla legge. Quasi ogni anno vengono emanati decreti e norme che modificano quelli precedenti, inserendo importanti novità che, spesso, proprio perché diffusi in ritardo o in anticipo rispetto alla loro promulgazione, generano confusione.
Solo per citare uno degli ultimi obblighi in capo all'insegnante, c’è il dovere di conseguire i 24 CFU per l'insegnamento online o offline non importa, purché ottenuti presso un ente di formazione o un’università legalmente riconosciuti.
In ogni caso, assumere insegnanti non è una prerogativa solo delle Istituzioni pubbliche, possono farlo anche le scuole paritarie e quelle private, con modalità d’accesso diverse e per certi versi più flessibili rispetto alle scuole pubbliche.
Vediamo insieme, dunque, come ottenere una cattedra in ognuna di queste scuole.
Come lavorare nella scuola pubblica
Per lavorare nella scuola pubblica è necessario il possesso del titolo di accesso a una o più delle classi di concorso funzionali all’insegnamento delle relative materie, nelle diverse scuole di ogni ordine e grado. Questo titolo di accesso corrisponde ad una laurea magistrale o del vecchio ordinamento nell’indirizzo di studi compatibile con la classe di concorso a cui ci si vuole iscrivere.
Oltre a questo, come già accennato, è necessario il conseguimento di 24 Crediti Formativi in 3 delle seguenti 4 materie: Antropologia, Pedagogia, Psicologia, Metodi e tecnologie di insegnamento. Il possesso di questi due requisiti base dà la possibilità a coloro che avranno compilato apposita domanda sulla piattaforma resa disponibile dal Ministero, in seguito a pubblicazione di apposito bando, di iscriversi alla graduatoria di II fascia, utili ad aprire la possibilità di ricevere incarichi di supplenza a termine.
Per l’iscrizione alla I fascia, invece, riservata agli insegnanti abilitati a ricevere assegnazione di cattedra in ruolo, è necessario il superamento di un concorso pubblico. In ultima istanza, qualora non fossero presenti iscritti nelle graduatorie di specifiche classi di concorso, le scuole possono aprire un bando in cui accettare candidature da potenziali docenti attraverso l’invio della MAD, Messa a Disposizione e relativo Curriculum Vitae.
Come lavorare in una scuola paritaria o privata
Le scuole paritarie, invece, per quanto pubbliche non sono gestite dallo Stato, pertanto, non contemplano i medesimi obblighi selettivi per quanto riguarda l’accesso all’insegnamento. Fermo restando il possesso del titolo di accesso, insegnare in una scuola paritaria non comporta necessariamente il superamento di un concorso, ma è sufficiente la presentazione della MAD, in cui indicare l’esperienza, la classe di concorso per cui ci si candida ed eventuali servizi maturati, oltre alla laurea conseguita.
Le scuole private, invece, non sono né pubbliche, né statali, ma sono in ogni caso obbligate a rispettare le norme vigenti in materia di assunzioni per l’insegnamento. È quindi importante, anche in questo caso, per i docenti, possedere un titolo abilitante, quindi laurea e partecipazione a concorso.
Anche in questo caso, come per le paritarie, è sufficiente l’invio della MAD. - (PRIMAPRESS)