EGITTO – Per il rientro della salma di Gianluca Di Gioia, il 48enne romano ucciso dall’attacco di uno squalo nel Mar Rosso, bisognerà attendere la fine perizia dei medici legali prima che la Rappresentanze diplomatico-consolare della Farnesina possa fornire assistenza per il rimpatrio in Italia. Le procedure al completamento delle indagini saranno veloci perché l’Egitto è tra i paesi che ha ratificato la Convenzione di Berlino del 1937. Resta, tuttavia, da stabilire se Di Gioia si trovasse nelle acque considerate sicure del resort dove stava trascorrendo le vacanze con la famiglia o se, come sostengono i magistrati dell’inchiesta, si era immerso in acque profonde. Alcuni video amatoriali mostrano la drammatica sequenza del recupero del 48enne a bordo di un gommone e l’inutile corsa verso il Resort.
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