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Retroscena Quirinale: il caso “Belloni” tra presunti accordi del Pd e le ingenuità di Salvini

ROMA – Il dopo elezione di Sergio Mattarella per un suo secondo mandato non farà archiviare troppo presto le strategie improbabili, le ingenuità e l’arroganza di intestarsi titolarità di un nuovo corso della politica. Gli artefici della politica che ha animato i giorni scorsi non salva nessuno da destra a sinistra. L’ultima polemica che era stata tirata in ballo da Salvini riguardava la candidatura di Elisabetta Belloni, sventolata dalla lega e affossata dal Pd. Salvini aveva sostenuto che a segnalare quel nome era stato proprio il Pd per bocca di Letta. “È stato tutto talmente trasparente. Considero che non ci sia stato un accordo prevenventivo fra Lega e M5s sull’operazione”. Ha detto Letta, segretario Pd,a in Mezz’ora in più, a proposito della candidatura di Belloni. “Sul tavolo ci sono stati i nomi di Amato,Casini,Cartabia,Severino,Belloni per capire se ci fosse l’intesa.Poi quello che è accaduto,con cortocircuiti mediatici,con Salvini che è uscito,tutto s’è bloccato e si è arrivati a Mattarela”, ha spiegato il leader Pd. E pensare che proprio il Pd non voleva che il Presidente uscente facesse un secondo mandato. Era stato scritto nero su bianco con un proposta del Pd in un disegno di legge che doveva vietare il settennato bis.

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