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Elezioni: finalmente il giorno del silenzio

ROMA – Oggi è il giorno del silenzio. La campagna elettorale per le amministrative 2015 è terminata e domani finalmente si andrà a votare. Cosa resterà di questo mese di propaganda elettorale? Il ritorno in tv di leader nazionali che per loro e nostra fortuna per mesi si erano imposti un meritato riposo, che migrando da un canale all’altro non se ne sono persi uno di talk show. E noi come al solito abbiamo dovuto sentire le stesse cose di sempre contro l’attuale governo, contro questa o quella opposizione, contro questo o quel partito, contro questo o quel politico. Addirittura con la giornata di ieri si è arrivati ad un altro livello dello scontro politico: la lista degli impresentabili. Alla Bindi secondo la mia opinione andrebbe fatta una sola domanda, ma la diffusione della lista non poteva essere fatta la prima settimana di questa dannata campagna elettorale? E non solo. NOn si poteva studiare un merito, almeno per le regionali, di sottoporre ciascun partito alla Commissione anti-mafia le’lenco dei propri candidati prima di ufficializzare le candidature, per avere una sorta di certificato di buona condotta? I temnpi ed i modi sembrano più che sospetti e questo nessuno può impedirci di dirlo. C’è un’altra novità che ritenvo vada sottolineata e cioè che questa volta, soprattutto in tema di amministrative, la campagna elettorale si è riversata per gran parte non solo sulla tv, ma soprattutto sui social. Video pubblicati su Fb, milioni di post e commenti, gruppi spuntati dal nulla solo per accogliere pubblicità elettorale. Insomma se prima in qualche modo c’era la possibilità di poter sfuggire al peggio di una campagna elettorale, oggi davvero non c’è via di uscita. I “santini” elettorali che una volta ti trovavi nella buca delle lettere (e comunque accade ancora anche questo) oggi ti venogono postati su internet, anche i famosi facsmile con l’indicazione del voto. Il risultato è che c’è una tale overdose da campagna elettorale che quando viene il sabato pre-voto, il silenzio non solo è un atto dovuto, ma un momento desiderato. Da domani, appena si chiuderanno le urne, purtroppo si ricomincerà con le solite chiacchiere. E c’è da scommettere che anche di fronte a risultati ben definiti, tutti sosterranno in qualche modo di aver vinto e nessuno di aver perso. Ma la domanda, seppur devo ammettere alquanto demagogica è un’altra: questa volta avrà finalmente vinto il popolo italiano? E che il silenzio cada su di noi.

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