ROMA – Sale lo scontro tra Maurizo Gasparri e il Presidente dell’Associazione nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia. Dobbiamo fare qualcosa per tale Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), “esponente di un’organizzazione che si autodefinisce Anm. Ogni giorno sforna formule fantasiose. Parla di pericoli per la libertà, di assalti all’informazione e alla giustizia”. Questo il senso delle frasi del presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri nei confronti del magistrato. Ma in effetti niente di nuovo tra i due perchè già a febbraio dello scorso anno si era notata la ruggine. Santalucia aveva commentato delle dichiarazioni del ministro Nordio e Gasparri ne aveva preso le parti in modo duro. Tutto era nato da Santalucia che aveva replicato all’idea di ispezioni ad alcuni magistrati. “Questo è un vero e proprio attentato a organi costituzionali”. Ma il fuoco sotto la cenere non si è mai spento.
Ieri si riacceso lo scontro con Salvatore Casciaro (ANM) che è dovuto intervenire in favore di Santalucia: “A fronte di un’intervista argomentata sulla riforma costituzionale della giustizia, il senatore Gasparri risponde con il dileggio, la provocazione, l’offesa gratuita del presidente dell’ANM, cui va la mia solidarietà. Sconcerta e sconforta non poco un simile approccio nei confronti del presidente di un’associazione cui risulta iscritta la quasi totalità dei magistrati italiani. Certo, è più facile dribblare i temi di un’intervista, delicati e spinosi, che replicare nel merito”. Così il segretario generale dell’Anm Salvatore Casciaro replica al capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri.
Ad intervenire sulla querelle è anche il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto: “La separazione delle carriere è già un principio costituzionale, nessuno intende sottoporre il Pm all’esecutivo questa è una storiellina che va rispedita al mittente. Non si tocca l’obbligatorietà dell’azione penale e non si tocca l’indipendenza, l’autonomia e l’indipendenza”. Lo ha spiegato il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto a margine della 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord a Milano dove ha dialogato sul tema della riforma della Giustizia con il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia.
“Dire che il cittadino ha il diritto a vedere un giudice diverso da chi lo accusa mi sembra che sia naturale – prosegue -. È legittima l’opinione di dissenso rispetto alle riforme perché è anche questo dissenso che crea la democrazia, è giusto che ci siano delle idee diverse. Bisogna però ricordare che la Costituzione stabilisce che i giudici sono soggetti solamente alla legge e disegna il percorso della separazione dei poteri prima che delle carriere”. Sisto ha spiegato che sulla riforma e sulla separazione delle carriere il governo andrà avanti perché su questo “ci siamo impegnati e gli italiani ci hanno dato fiducia e quindi è giusto rispondere su questo programma, inoltre è una riforma scritta per i cittadini e non punitiva, nessuno vuole punire nessuno”. E aggiunge: “Il dialogo con l’Anm credo che non sia mai mancato, ci può e ci deve essere un dibattito – ha concluso – ma poi sui provvedimenti quando arrivano in Parlamento non ci devono essere turbative”.
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