PARIGI – Dopo l’attentato davanti alla ex sede del giornale satirico “Charlie Hebdo”, il governo francese sta cercando di riprendere il controllo di una situazione che molti osservatori giudicano critica per la mancanza di una rete di protezione di quelli che sono giudicati obiettivi sensibili anche dal solo punto di vista simbolico. La Francia è ancora frastornata da quanto accaduto nei giorni scorsi in Rue Nicolas Appert, perché ha riacutizzato una ferita che appare ancora più dolorosa in un momento dove il paese è ancora più fragile per il dilagare dei numeri della pandemia.
I media francesi si chiedono se il governo ha abbassato la guardia contro il terrorismo che, probabilmente, ha perso di forza dal punto di vista dell’organizzazione “militare” perché anch’essa colpita da crisi economica e virus ma è ancora attiva con forme di violenza esercitata da “lupi solitari” e per questo ancora più difficili da intercettare con la rete dell’intelligence.
La ripubblicazione delle vignette satiriche da parte di Charlie Hebdo ha innescato l’attacco degli accoltellatori di Rue Appert. Un’occasione per far esplodere la jihad mai sopita che si è radicalizzata in tutta l’Europa come una pentola a pressione sempre pronta ad esplodere.
La Francia ha realmente abbassato la guardia? E qual è la posizione dell’Europa ed il sentiment dei cittadini europei.
Qui ospitiamo un commento dell’ex generale Giuseppe Morabito, membro del Direttorato della Nato Defense College.
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