MILANO – C’è un nuovo trend nell’ospitalità degli hotel che abbandonano la loro tradizionale atmosfera riservata ai soli ospiti per aprirsi all’esterno. L’hotel come punto d’incontro e di scambio con il territorio che li circonda. E’ così che arte, musica, incontri fanno dell’hotel una location di un quartiere e persino la ristorazione mostra un lato più dinamico che cancella la patina sonnolenta dei viaggiatori solitari. Il fenomeno iniziato nella vivace New York, si sta rapidamente espandendo e in Italia ci sono già esempi che seguono questo mood.
L’Hotel Concorde in viale Monza, nel cuore di Nolo (North of Loreto) sta diventando protagonista della vivacità dell’area in forte espansione.
Il 4 stelle che fa parte del Gruppo Antares, ha già mostrato il suo lato trendy con le scelte di arredo di design contemporaneo che creano uno sambio tra la struttura e la zona esterna. Ma è sopratutto il suo bar aperto alla cittadinanza. “I tempi sono cambiati e l’ospitalità non può più essere avulsa dalla città. Il design non è più solo un esercizio di stile ma deve essere funzionale al concetto di hotel come ‘luogo urbano’, dove l’outdoor incontra l’indoor”. Ha spiegato lo studio di design che ha curato la trasformazione.
Di fatto l’albergo diventa un’oasi di verde e di socialità in una strada caotica com’è viale Monza. All’interno dell’hotel sono stati studiati angoli con diverse tipologie di piante e il colore verde è anche il fil rouge di tutti gli spazi comuni dell’albergo.
“Concorde è stato riaperto dopo un’importante ristrutturazione – ha raccontato Remo Eder, a capo del Gruppo Antares – che ha portato innovazioni sia dal punto di vista tecnologico sia del layout. Abbiamo fatto un investimento di 2 milioni di euro con l’obiettivo di ridurre i costi di gestione e anche le emissioni di Co2 grazie a un impianto di riscaldamento e raffreddamento che funziona con un impianto di domotica gestibile dagli ospiti. Già in passato – conclude Eder – abbiamo fatto altri lavori nell’ottica del risparmio energetico, come il cappotto termico e il sistema di illuminazione a led, investendo già negli scorsi anni 2,5 milioni di euro”.