MILANO – Esordio in libreria di un romanzo di Alessandra Soresina, la biologa e scrittrice milanese da anni impegnata nello studio dei leoni africani. Con “Questa notte parlami dell’Africa”, per le edizioni PIEMME, Soresina abbandona per un istante la scrittura scientifica per immergersi in un romanzo che in fondo esplora quell’inspiegabile mal d’Africa che da sempre ha colpito viaggiatori, scrittori, giornalisti, antropologi e naturalisti. Anche nel suo romanzo, quel vuoto denso di contenuti o quel disagio psico-emotivo che si prova rientrando da un viaggio in Africa che crea un senso di inadeguatezza a riprendere il proprio stile di vita, è forse il leitmotiv delle pagine di “Questa notte parlami d’Africa”. Qui, nel romanzo, non si tratta di un viaggio di ritorno quanto un richiamo di ancestrale bisogno di liberare anima e spirito.
La storia parte dall’Italia con la 30enne Emma che lavora come avvocato nel prestigioso studio milanese di suo marito Lorenzo. La vita che ha costruito è esattamente quella che desiderava – riunioni, processi e serate mondane a cui è impossibile sottrarsi – ma non riesce a comprendere il senso di oppressione che prova ogni mattina al risveglio. Per questo tutti rimangono sconvolti quando annuncia la sua imminente partenza per l’Africa.
L’arrivo in Mozambico, una terra così lontana da tutto ciò che ha conosciuto fino a quel momento, sancisce per lei l’inizio di una nuova vita, dove finalmente può essere davvero se stessa.
Nuri vive ad Arusha, in Tanzania, ha ventidue anni e molti sogni nel cassetto, sogni segreti che non può confidare che al suo diario e che la metterebbero di sicuro nei guai se suo padre dovesse scoprirli. Sa che ci sono luoghi in cui i suoi desideri più arditi costituiscono la norma, ma per quella normalità lei è disposta a lottare, anche se in gioco c’è la sua stessa vita.
Emma e Nuri, due donne agli antipodi, due esistenze apparentemente inconciliabili che si incrociano nella scelta di chi dice basta e vuole divenire artefice del proprio destino. La narrazione scorre fluida tra le ambientazioni che Soresina ben conosce perché buona parte della sua vita è lì in quei luoghi che ha imparato a conoscere nei suoi viaggi studio e nelle spedizioni tanto da farla entrare a far parte dell’Expert Member di AIEA, l’Associazione italiana esperti d’Africa e testimonial per Swarovski Optik, l’azienda austriaca di ottiche professionali per l’osservazione naturalistica. Nel suo ultimo viaggio per monitorare le grandi migrazioni degli gnu in Tanzania, Soresina ha utilizzato un telescopio ATX 25-60×65 compatto e leggero per i suoi spostamenti nella savana.
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