Categories: Economia

IL MERCATO ALBERGHIERO E’ IN RIPRESA: +3% I PREZZI DEGLI HOTEL NEL 2011

ROMA – Secondo l’Hotel Price Index, analisi sull’andamento dei prezzi delle camere di albergo di tutto il mondo effettuata da Hotels.com – leader nella prenotazione di hotel online – il mercato alberghiero nella prima metà del 2011 ha mostrato segni di ripresa, pur avendo subito gli effetti dei disordini politici e dei disastri naturali avvenuti nel mondo. Il prezzo medio di una camera d’albergo nel mondo è salito del 3%, ma questo dato nasconde variazioni a livello locale che dimostrano l’influenza di eventi di portata storica accaduti nei primi sei mesi dell’anno. Anche altri fattori come la forza della valuta e la disponibilità di camere hanno avuto un forte impatto sulle tariffe degli hotel nel mondo. Rispetto allo scorso anno i prezzi sono scesi del 6% nell’area dell’Asia-Pacifico, ma sono saliti in altre zone: del 4% in Nord America, del 2% in Europa e America Latina e dell’1% nei Paesi Caraibici. Nonostante questo, la nostra analisi dimostra che c’è stato un aumento soltanto del 6% rispetto al 2004, anno nel quale l’HPI® è nato: un segnale decisamente positivo per i viaggiatori. Le rivolte scoppiate in Nord Africa e Medio Oriente hanno causato sostanziali riduzioni nei prezzi degli hotel; i turisti e i viaggiatori business, infatti, oltre a limitare i viaggi nelle zone nelle quali si sono verificate le rivolte, hanno preferito evitare anche i Paesi non coinvolti direttamente nelle proteste politiche. L’interesse dei viaggiatori si è spostato da queste zone verso le destinazioni dell’Europa del Sud, che hanno registrato il ritorno di molti turisti. L’aumento della domanda ha spinto verso l’alto i prezzi in alcune destinazioni marittime spagnole, che hanno contributo ad accrescere il livello dei prezzi in Europa del 2% nella prima metà del 2010. Il settore alberghiero in Irlanda, invece, è stata agevolato dalle visite della Regina Elisabetta e del Presidente Obama, che hanno portato ad un leggero aumento dei prezzi dovuto all’affluenza dei turisti e alla conseguente crescita della domanda. I prezzi medi delle camere d’hotel nell’area Asia Pacifico sono scesi del 6% nella prima metà del 2011. Il terremoto in Giappone, lo tsunami e l’emergenza nucleare di Fukushima hanno portato ad un crollo della domanda nel Paese e ad un effetto a catena dovuto alla limitazione dei viaggi dei giapponesi, che hanno preferito rimanere più vicini a casa. Nonostante il generale calo dei prezzi, è però possibile individuare alcuni Paesi in rialzo, come l’Australia, grazie ai viaggi business e alla moneta particolarmente forte. Altri Paesi dalla valuta forte come il Brasile, la Svezia e la Svizzera hanno beneficiato di prezzi più vantaggiosi in molte destinazioni, in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito, confermando l’importanza dei tassi di cambio nel determinare aumenti e diminuzioni dei prezzi percepiti dai consumatori. David Roche, Presidente di Hotels.com, ha commentato: “Quest’anno, per la prima volta, drammatici eventi politici e naturali, come la Primavera Araba e il terremoto in Giappone, hanno causato grande instabilità nei prezzi. Nonostante alcune oscillazioni straordinarie dei prezzi, è importante però sottolineare che il quadro generale delinea una graduale ripresa: in molte località i prezzi degli hotel sono ai livelli di sette anni fa e sono quindi particolarmente convenienti per i viaggiatori. Ovviamente altri fattori come le fluttuazioni valutarie, eventi politici, sportivi, culturali o commerciali e gli sconti praticati dai gestori possono influenzare l’andamento dei prezzi, ma è importante sottolineare che in generale il settore in questa prima parte dell’anno ha goduto di buona salute. Questo è evidente ad esempio nella crescente disponibilità di strutture in tutto il mondo, con circa 6.000 nuovi hotel in corso di progettazione (secondo il rapporto Global Construction Pipeline di STR di Luglio 2011). Questo aumento nel numero di camere si traduce inoltre in una frenata dei prezzi: un’altra buona notizia per i consumatori.” L’HPI di Hotels.com si basa sulle prenotazioni effettuate sui siti di Hotels.com in tutto il mondo e registra i prezzi effettivamente pagati dai clienti (che possono differire dalle tariffe pubblicizzate), in circa 125.000 strutture in oltre 19.000 località. L’ultimo HPI analizza l’andamento dei prezzi della prima metà del 2011 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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