MILANO – Per alcuni di noi giornalisti l’uccisione da parte delle Brigate Rosse del collega del Corriere della Sera, Walter Tobagi avvenuta 40 anni fa, è ancora vivo nella memoria. Oggi si ricorda la sua figura di democratico e riformatore che in quel contesto storico suonava come una contrapposizione troppo forte per lo schematismo ideologico senza confronto di un estremismo violento. Furono proprio i suoi ultimi scritti a farlo diventare un bersaglio troppo facile. Una vita ed una voce libera stroncata a soli 33 anni.
“A quarant’anni da quel 28 maggio 1980, desidero anzitutto esprimere i miei sentimenti di vicinanza alla famiglia Tobagi – ha detto questa mattina il presidente Sergio Mattarella – Costretta a sopportare il dolore più grande, ha contribuito, con forza e dignità, a tenere viva quella testimonianza”. A lui anche il pensiero del presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti e del presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna.
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