ROMA – Un’intervista di oggi sul Corriere della Sera al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano accende una nuova miccia nella guerra di propaganda tra destra e sinistra del paese mentre ci si prepara ad andare al voto delle elezioni europee. “Se è doveroso e sacrosanto definirsi antifascisti, perché il fascismo tolse la libertà, fece le abominevoli leggi razziali, portò l’Italia in una guerra rovinosa in cui fu sconfitta da nazioni guidate da espoenti di destra come Churchil e De Gaulle,allo stesso modo se si è democratici bisogna definirsi anticomunisti”. Così il ministro Sangiuliano sul Corriere della Sera. “La reticenza è una spia preoccupante. Nessuno lo ha mai chiesto alla Schlein. E sarebbe ora che qualche giornalista prendesse coraggio per pore la domanda”.
Un conflitto ideologico che sta oltrepassando la dialettica politica come nel caso degli attacchi al generale Vannacci candidato dalla Lega alle europee (anche senza l’approvazione di Giorgetti e Crosetto) o il caso della foto pubblicata dall’artista Riondino del Presidente del Senato, La Russa a testa in giù, tanto da dover fare arrivare la soliidarietà del Presidente Mattarella.
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