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Il trend mondiale dei parchi divertimento a tema food: da Fico al giapponese Konnyaku Park e il coreano Imsil Cheese

ROMA – Se all’Italia va il merito di aver creato il più grande parco a tema food con l’apertura di Fico Eataly World con i suoi 80mila mq di sapori e tradizioni italiane, immergendosi nelle  tipicità delle regioni, nei comuni e nei borghi d’Italia alla scoperta dei prodotti Dop e Igp della Penisola, il trend sta contagiando anche il resto del mondo. Anche paesi che non ti aspetti stanno giocando la carta delle eccellenze gastronomiche in chiave di turismo.

In Corea del Sud, l’Imsil Cheese Theme Park è tutto a tema formaggio. Si possono seguire i corsi di produzione, si può imparare a lavorare il latte, vagare tra gli edifici e le statue a forma di formaggio,  ma si può anche cenare nei due ristoranti dedicati.Prima del 1958 il formaggio non era disponibile in Corea del Sud e in quell’anno un sacerdote belga arrivò nella piccola città di Imsil-gun come missionario, iniziando ad allevare capre e a produrre il suo formaggio. Alla fine degli anni’60 è nato il formaggio Imsil e, 35 anni dopo, il parco a tema che gli rende omaggio.
Antesignano nel 1994, A Yokohama, in Giappone, è stato lo Shin-Yokohama Ramen Museum, il primo parco divertimenti a tema alimentare al mondo. Il parco è caratterizzato da nove botteghe di ramen esposte in una replica di una strada giapponese dell’anno 1958, data in cui fu inventato il primo ramen istantaneo del globo. Sempre in Giappone si trova il Sushi Yokocho – Shimizu Sushi Museum, il primo parco a tema dedicato al sushi. Oltre a conoscerne la storia, si può camminare lungo l’area Sushi Yokocho, a ingresso gratuito, dove gustare il vero sushi fresco con pesce o frutti di mare locali e prendere lezioni, a pagamento, per prepararlo.
Il Konnyaku Park, nella prefettura di Gunma, ruota attorno a uno degli ingredienti base del Giappone e cioè il konjac, una specie di patata da cui si ottengono noodles di ogni sorta con pochissime calorie e priva di carboidrati. Una volta visitato l’edificio in cui avviene la lavorazione, ci si può recare nell’area dedicata all’assaggio, servendosi da un ricco buffet: i piatti includono ramen e curry, ma anche altre versioni vegetariane più particolari.
Nella zona dei grandi centri commerciali di Bangkok, c’è la food court Eathai dove assaporare esclusivamente cucina thailandese. All’ingresso è consegnata una carta di credito con un limite di spesa, sulla quale sono addebitate le varie ordinazioni.
I prezzi sono più alti, rispetto alle normali food court, ma senza esagerare. Si parte dagli 80 baht per una zuppa di noodle fino ai 500 per un piatto a base di pesce. Si può iniziare dall’area chiamata Krua 4 Pak dove si può trovare una vasta gamma di specialità thailandesi, suddivise nei vari stand a seconda della provenienza regionale (centro, nord, nord-est e sud). A questi si aggiungono uno stand dedicato alla cucina vegetariana, uno per i frutti di mare e uno per i dessert.

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