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Impianti funivie, l’Anef scrive a Garavaglia: “Assimilare le categorie nel fondo montagna sarebbe un errore”

TRENTO – In vista del Decreto Sostegni che protrebbe essere domani in discussione al Consiglio dei Ministri, l’Anef, l’associazione nazionale degli esercenti funiviari, ha inviato una nota al ministro del Turismo, Massimo Garavaglia sollecitando un’attenzione sul fondo montagna che, secondo indiscrezioni, non farebbe un distinguo tra i vari settori dell’economia della montagna che invece sono chiamati ad investimenti profondamente diversi. E’ così che Valeria Ghezzi, Presidente dell’Anef, scrive a Garavaglia: “Le scrivo da imprenditore di ristorazione, ricettivo e impianti di risalita. Tre mestieri essenziali nell’economia di montagna ma sui quali l’impatto delle chiusure è stato profondamente diverso per la diversa struttura di costi e ricavi e per l’incidenza decisamente diversa dei costi fissi.Non mi dilungo – si legge ancora nella nota dell’Anef – ma se le categorie venissero assimilate, temo che molti impianti non saranno neppure in grado di fare manutenzioni e interventi necessari per il prossimo inverno. Ci attendono 8 lunghi mesi di spese e costi in totale assenza di ricavi. Veniamo da 12 mesi di costi sostenuti in totale assenza di ricavi.
Da presidente dei Funiviari italiani, Le chiedo di darci, con il fondo che era stato pensato per la categoria, una chance di sopravvivenza, essenziale anche per tutte le altre attività economiche della montagna. E di considerare come una nostra grande difficoltà potrebbe spostare i flussi turistici sui mercati d’oltralpe.

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