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Inchiesta Qatargate: per Eva Kaili si prolunga il carcere. Il legale: “Rinunceremo all’appello”

BRUXELLES – Eva Kaili, la deputata greca ed ex vice presidente del parlamento europeo al centro di uno scandalo ‘cash for influence’ che coinvolge il Qatar, resterà in carcere in attesa del processo, lo ha deciso ieri il tribunale belga che da due mesi sta seguendo la pista del traffico di denaro riconducibile alla corruzione di parlamentari ed ex deputati Ue.
“Nella sua ordinanza la camera preconsiliare ha prorogato di un mese la custodia cautelare di EK”, si legge in un comunicato dell’ufficio del procuratore federale belga. Se Kaili sceglie di presentare ricorso contro la decisione entro 24 ore, comparirà davanti a una camera presso la corte d’appello di Bruxelles entro 15 giorni.
All’inizio della giornata, il suo team legale ha richiesto il rilascio dell’eurodeputato tramite braccialetto elettronico. Il suo avvocato, André Risopoulos, ha detto che stava collaborando pienamente alle indagini e ha negato tutte le accuse contro di lei. Ed inoltre il legale ha affermato di voler rinunciare all’appello.

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