Il nostro sito web utilizza i cookie per migliorare e personalizzare la tua esperienza e per mostrare eventuali annunci pubblicitari. Il nostro sito può includere anche cookie di terze parti, come Google Adsense, Google Analytics e YouTube. Utilizzando il sito web, acconsenti all’uso dei cookie.

Abbiamo aggiornato la nostra Informativa sulla Privacy. Clicca sul pulsante per consultarla.

Investimenti: nell’Italia che invecchia crescono le potenzialità per l’Healthcare market secondo la ricerca JLL

MILANO – L’Italia sempre più un paese di anziani e sofferente cronica per la carenza di assistenza sanitaria. Le analisi concordano tutte in questa direzione e lo conferma anche l’ultima ricerca di JLL – tra le società attive nei servizi professionali e nella gestione degli investimenti per il settore immobiliare – il settore Healthcare in Italia presenta un rilevante potenziale nell’ambito degli investimenti capital markets. Se nei primi nove mesi del 2024 gli investimenti capital markets nel settore hanno raggiunto circa 110 milioni di euro, per il 2025 è prevista la chiusura di significative operazioni legate in prevalenza all’acquisizione di portafogli healthcare. Una domanda in crescita La popolazione italiana over-65, che rappresenta attualmente il 24% del totale (14,2 milioni di abitanti) è destinata ad aumentare nei prossimi anni, raggiungendo il 34% entro il 2050. 

 Il Paese registra la quota più alta di ultraottantenni in Europa (8%), seguito da Germania (7,5%), Grecia (7,4%) e Portogallo (6,9%). L’offerta sul mercato Secondo gli ultimi dati disponibili del Ministero della Salute (anno 2022), le strutture di assistenza ospedaliera private accreditate ammontano a 485, mentre il totale di posti letto accreditati è pari a circa 45.500. Per quanto riguarda le strutture di assistenza residenziale, si contano invece quasi 8.000 unità, l’85% delle quali è privato, per un totale di circa 270.000 posti letto. La maggior parte di esse (45%) è specializzata nell’assistenza agli anziani, seguita dall’assistenza psichiatrica (25%) e dall’assistenza ai disabili fisici (12%). Il Nord Italia conta il maggior numero di strutture residenziali a livello nazionale con Lombardia, Veneto e Piemonte che insieme ospitano più della metà dei posti letto totali. 

A livello nazionale l’offerta è aumentata del 20% negli ultimi 10 anni, ma l’attuale rapporto di copertura per gli over 65 rimane basso, attestandosi all’1,9%, lontano dall’obiettivo ideale del 5%, mentre siamo al 6% di coverage-ratio per gli over- 80. Confrontando i dati italiani con quelli degli altri paesi EMEA, l’Italia presenta uno dei tassi più bassi d’Europa. I Paesi Bassi, ad esempio, hanno una disponibilità quattro volte superiore a quella italiana, mentre solo Croazia, Romania, Polonia, Grecia e Bulgaria presentano un indice inferiore a quello dell’Italia. Previsioni future Confrontando il numero di posti letto esistenti nelle strutture residenziali di assistenza con i posti utilizzati annualmente, il tasso di occupazione in Italia è aumentato all’80%, anche se varia a livello regionale: in 11 regioni su 21 il tasso è superiore all’80%, con Trentino e Lombardia che risultano essere le più sature, rispettivamente con il 96% e il 92%. Negli ultimi anni, il numero di utenti italiani nelle strutture residenziali è aumentato significativamente, superando le 420.000 unità del 2022, con un incremento del 20% rispetto al 2012. 

 “Le stime suggeriscono una crescita della popolazione anziana, con un incremento importante di over 65 nei prossimi 30 anni” commenta Francesca Fantuzzi, Head of Research di JLL Italia.  “Per raggiungere un tasso di copertura del 5%, l’Italia dovrà aumentare l’offerta di posti letto a più di 600.000 entro il 2035, raddoppiando l’attuale disponibilità. Il numero di posti letto deve aumentare per ridurre il divario con la domanda futura, soprattutto nelle regioni di Lazio, Campania e Sicilia.” 

Articoli Correlati