NAPOLI – Raccontare un concerto-evento come quello di ieri sera al San Paolo di Napoli messo in piedi da Lorenzo Jovanotti non è semplice. Perché le emozioni vissute dai quasi 35 mila accorsi ad ascoltarlo sono state tante e tali che riassumerle sarebbe una vera impresa. C’è da dire innanzitutto che Lorenzo, benché non sia più un giovanotto, è a distanza della sua ultima apparizione al San Paolo, sempre “energia pura”. Tre ore di musica live, danze sfrenate e corse lungo le piste del megapalco, che non lo hanno segnato neanche un po’ alla fine. Uno spettacolo nello spettacolo il primo vero tributo degno di questo nome a Pino Daniele. 21 anni fa al San Paolo erano insieme Jovanotti, Eros Ramazzotti e Pino Daniele ad entusiasmare. Ieri Eros e Lorenzo, insieme all’amico di sempre di Pino, James Senese, non nascondendo qualche lacrima e tanta emozione hanno ricordato il numero uno del blues italiano e partenopeo. E per incanto Pino era lì, materializzato nelle parole delle sue canzoni più famose, nelle urla dei 35 mila del San Paolo e nell’amore che non solo la sua città, ma tutto il mondo della musica ha per la sua musica che come ha sottolineato Jovanotti «è immortale». «E’ la terza volta che sono al San Paolo – ha detto Lorenzo – le prime due volte grazie a Pino. Stasera in mezzo a voi c’è anche suo figlio, gli assomiglia come una goccia d’acqua. Alex le canzoni di tuo padre sono qui per rimanere. Napoli che Dio ti benedica, sempre come dice la canzone». Un vero tripudio di musica, gioia ed adrenalina nella penultima tappa italiana del tour negli stadi del 48enne «ragazzo fortunato» che ha aperto l’esibizione con «Penso Positivo» e proposto le sue hits da L’ombelico del mondo, a Serenata rap, Bella, fino agli ultimi successi, l’inno di stagione ‘Estate addosso’, Immortali. Colpisce il “concept” del concerto con i filmati, le animazioni, le interazioni sorprendenti. Infine non si può non sottolineare che la band di Jovanotti sia tra le migliori in circolazione e la sonorità, la musica di ieri sera ne rappresentano la prova più evidente.
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