ROMA – Atterrato all’aeroporto di Ciampino il volo che ha riportato a casa la cooperante Silvia Romano. Le operazioni della sua liberazione è stata un’operazione complessa a cui hanno partecipato oltre agli uomini dell’Aise diretta da Luciano Carta, il governo e i militari somali e turchi. È stato sicuramente pagato un riscatto ma di cui al momento non si conosce l’entità anche se si parla di circa 25 mila euro che sarebbe una cifra enorme per le bande somali che tuttavia hanno dato la sensazione di non essere molto organizzate. Ed allora come è stato possibile che la trattativa sia durata così a lungo? Silvia Romano è scesa dall’aereo con calzari e mascherina anti-Covid e abiti africani. Poi il lungo abbraccio con i genitori vicini al premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio ed il capo dell’Aise, Luciano Carta. Dopo una foto di rito con le istituzioni ed i familiari, Silvia è ora attesa presso la caserma dei Ros ,Salvo d’Acquisto a Roma per cercare di far luce sulle fasi del rapimento e ricostruire la rete criminale. Ricostruzione che verrà svolta dal pm Sergio Colaiocco e gli uomini dell’antiterrorismo che hanno partecipato all’operazione.
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