ROMA – A 94 anni suonati Gian Luigi Rondi dà l’addio al mondo del cinema scomparendo da protagonista nella storia del cinema del nostro paese. Il decano dei critici con l’inseparabile sciarpa bianca come una coperta di Linus o per affinità elettiva con quella rossa di Federico Fellini a cui era molto legato, si è spento ieri notte, nella sua casa romana.
Non ci sarà una camera ardente, per volere dello stesso Rondi. I funerali verranno celebrati sabato per per attendere l’arrivo dei figli Joel e François-Xavier che vivono in Francia, dei nipoti e del suo amato pronipote Massence.
Era presidente a vita dell’Accademia del Cinema Italiano e dell’Ente David di Donatello, che ogni anno assegna il più prestigioso premio cinematografico italiano. All’ultima edizione dei premi aveva rilasciato una dichiarazione che potrebbe essere il suo epitaffio: “Ogni anno abbiamo rinnovato l’elogio e la difesa del cinema, soprattutto italiano, perchè il mio amore e la mia vita sono il cinema, ma soprattutto il cinema italiano. E questo spero che continueranno quest’opera anche i miei successori. Perchè eliminare dai nostri amori il cinema sarebbe un gravissimo errore”.
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