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Unioni Civili, preoccupazione per la libertà di coscienza al voto lasciata ai parlamentari

Il ddl Cirinnà arriverà in discussione al Senato il 26 gennaio, mentre per il 22 gennaio è stato fissato il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti. La strada che porterebbe all’approvazione del disegno di legge appare al momento ancora irta di ostacoli e difficoltà, ma sicuramente la conta dei numeri in Parlamento dovrebbe consentire al governo di arrivare all’agognato traguardo anche senza Ncd, alcuni cattolici dem e i detrattori dell’ultima ora, voti tuttavia rimpiazzati da Sel, Movimento 5 Stelle, ma anche da Forza Italia e dal gruppo misto a scrutinio segreto, ai quali si aggiungerebbero i seguaci del senatore Verdini. Non dovrebbero esserci crisi di governo sulle unioni civili, nell’interesse comune anche di tutti. E la libertà di coscienza non è in discussione: il presidente del consiglio, Matteo Renzi, intende lasciare massima libertà al Parlamento, ma proprio questa  preoccupa le associazioni LGBTI soprattutto sulle altre questioni, in primis la stepchild adoption.

“Il premier Matteo Renzi – afferma il presidente Mario Marco Canale dell’Associazione Nazionale ANDDOSci ha lasciato con un misto di speranza e delusione, esprimendo una chiara volontà sulle unioni civili ma, al tempo stesso, una non posizione sui punti più delicati, retrocedendo implicitamente su quello che era stato il suo programma. Il Presidente del Consiglio ha dichiarato con fermezza che l’assenza di una tutela per le coppie omosessuali in Italia sia una ferita da sanare e che il nostro Paese è fanalino di coda in Europa. Da qui l’assoluta necessità di arrivare a chiudere entro la fine del mese la discussione in Senato sulle unioni civili. Non possiamo che concordare in pieno con queste dichiarazioni, alle quali va aggiunto, per altro, che le unioni civili erano già nel programma dei primi cento giorni di Governo. Tuttavia, secondo Renzi, le parti più delicate come la stepchild adoption sarebbero un tema divisivo che va lasciato alla libertà di coscienza dei singoli parlamentari. A questo proposito, vogliamo ricordare che i tribunali, nel pieno interesse del minore, stanno già andando oltre la stepchild adoption e stanno validando l’adozione legittimante per le coppie dello stesso. Perché viene improvvisamente accantonata dal premier la proposta del modello tedesco, che contiene la stepchild, che è stato uno dei suoi punti fermi durante la campagna delle primarie? La questione dei temi etici e della libertà di coscienza riguarda temi molto diversi che investono la sensibilità di ciascuno sui temi della vita e della morte. Qui si tratta invece di diritti universali, come quello di avere riconosciuti i propri genitori, un diritto oggi negato ad un determinato numero di bambini e bambine, numero in continua crescita. Può mai essere libertà di coscienza quella di negare i propri genitori ai bambini? Anddos condivide l’assoluta necessità di approvare la legge senza perdere altro tempo. Quello che ci lascia oltremodo in dissenso è la mancanza di coraggio da parte di chi governa nel prendere in maniera chiara determinate posizioni, già sostenute, per altro in passato”.

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