BRUXELLES – La chiusura dei rubinetti di Gazprom a Polonia e Bulgaria irrita l’Unione Europea e Ursula von der Leyen dichiara: “E’ un altro tentativo della Russia di ricattarci con il gas. Siamo preparati per questo scenario”. Così la presidente della Commissione Ue von der Leyen, in un tweet, dopo lo stop delle forniture di gas a Polonia e Bulgaria, annunciato dal colosso energetico russo Gazprom. “Stiamo tracciando la risposta coordinata dell’Ue. Gli europei possono aver fiducia nel fatto che siamo uniti e solidali con gli Stati membri colpiti”. “E’ in corso una riunione del gruppo di coordinamento sul gas”, aggiunge von der Leyen. Mosse, tuttavia dell’Ue che appaiono in ritardo rispetto alla velocità dei fatti dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina. Polonia e Bulgaria hanno detto no al pagamento in rubli chiesto dalla Russia per la fornitura di gas e da questa mattina i loro rubinetti sono a secco. Una reazione da parte del Governo di Mosca facile da attendersi per la simmetria delle sanzioni europee al Cremlino. Ma sono i ritardi con cui si stanno trovando soluzioni che trovano impreparata l’Unione Europea ad una reazione compatta.
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