MILANO – Mobilità sostenibile avanti adagio. Piace ai cittadini ma non sono tutte rose e fiori per chi utilizza la bicicletta come mezzo di trasporto per evitare il traffico urbano ed in linea con nuovi stili di vita. A rivelare l’Italia delle due ruote “green” tra luci ed ombre è un’indagine realizzata da Confindustria Ancma, Ambiente Italia e Legambiente. Il 63% delle città che hanno partecipato all’indagine, consente il libero accesso di ciclomotori e motocicli all’interno delle Ztl, evidenziando che questo tipo di mobilità è percepito dagli amministratori locali come una reale soluzione ai problemi del traffico e dell’inquinamento. Solo l’8% delle amministrazioni coinvolte autorizza la circolazione delle moto nelle corsie riservate ai mezzi pubblici, percentuale che sale al 38% nel caso delle biciclette: questa pratica, che è diffusa in diverse capitali europee perché mette in sicurezza gli utilizzatori di veicoli a due ruote separandoli dal flusso del traffico ordinario, non è ancora stata adeguatamente compresa dagli amministratori locali. E’ quanto emerge dal primo rapporto dell’Osservatorio Focus2R.
Secondo il rapporto, l’80% delle amministrazioni locali interpellate ha fornito informazioni relative alle azioni a favore della mobilità di biciclette e motocicli implementate nel corso dell’ultimo anno evidenziando una situazione a macchia di leopardo, sia dal punto di vista geografico, che sul piano delle misure attuate.
Ancora insufficiente lo spazio riservato al parcheggio delle due ruote: più di un terzo delle città interpellate dichiara di dedicare a ciclomotori e motocicli meno del 10% degli stalli complessivamente disponibili all’interno del territorio comunale, dato che spiega in parte il fenomeno del parcheggio selvaggio , purtroppo diffuso in tanti centri urbani.
Il parco circolante moto è pari a 8.540.000 utenti, circa il 23% del totale auto. Abbastanza sorprendente, invece, il dato relativo alla presenza di parcheggi di interscambio per le biciclette in prossimità delle stazioni ferroviarie: il 70% dei comuni dichiara di averne allestiti, almeno presso la stazione principale, 9 città hanno predisposto parcheggi con più di 500 stalli per le biciclette. Situazione a due facce per quel che riguarda lo sharing: mentre il 60% dei comuni offre un servizio di condivisione delle biciclette (con una media di 220 biciclette e 3.300 abbonati per città), lo sharing di motocicli è attestato in sole quattro città, sicuramente anche per la maggiore complessità organizzativa di questo tipo di servizio.
Percorso a due velocità anche rispetto alle misure a favore della sicurezza degli utilizzatori: il 75% dei comuni dichiara di averle inserite nel Piano Urbano della Mobilità per quel che riguarda i ciclisti, mentre la percentuale scende al 23% relativamente ai motociclisti (un segnale positivo arriva però dal tema dei guardrail: una città su tre dichiara di avere istallato -o di avere in programma di farlo- protezioni progettate appositamente per i motociclisti). Infine, un cenno anche alla mobilità a zero emissioni: il 58% delle città dichiara di non avere alcun punto di ricarica per biciclette o motocicli elettrici e solo 5 centri offrono più di 50 colonnine compatibili con le due ruote: decisamente poco se si considera che la mobilità elettrica presenta una maggiore penetrazione nel settore dei motoveicoli che nel mondo auto.
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