ROMA – Nella capitale si spegneranno questa sera le luci del Campidoglio per unirsi alla protesta dei Comuni italiani per il caro-bollette che crea disservizi in ogni settore. Sono centinaia i Comuni e le città italiane che spegneranno le luci di edifici e monumenti simbolo, per porre all’attenzione del Governo il tema del caro energia e delle materie prime.
Nel ravennate a Lugo di Romagna il sindaco Luca Ranalli spegnerà l’illuminazione del monumento a Francesco Baracca. “Serve un intervento urgente del Governo, è un’emergenza vera che rischia di compromettere la ripresa economica e il volano rappresentato dal Pnrr – spiega Ranalli – Come una valanga sta toccando tutti, e rischia di mettere in ginocchio le famiglie, gli impianti sportivi, le imprese. Il Comune di Lugo ha stimato un aumento del 15% per le spese energetiche, probabilmente in difetto”.
Preoccupato e pronto alla protesta anche il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli che stasera spegnerà il monumento simbolo della città, la Ghirlandina. “Stiamo toccando con mano le conseguenze della crisi energetica – afferma Muzzarelli – attraverso il grido di allarme delle nostre imprese, delle famiglie e di tante realtà del tessuto sociale cittadino che a causa degli aumenti in bolletta vedono a rischio i bilanci e la loro stessa esistenza. Al Governo – continua Muzzarelli – chiediamo sostegni adeguati e interventi più incisivi per le famiglie, le imprese, le realtà sociali, sportive e ricreative”.
Massiccia l’adesione all’iniziativa di stasera da parte dei Comuni veneti. “Certo nessuno si aspettava dei rincari del genere, ma probabilmente impatteranno di più su chi non ha investito per tempo sulla riduzione dei costi per l’energia”, afferma Attilio Gastaldello, sindaco di uno dei Comuni più popolosi della provincia di Verona, San Giovanni Lupatoto. Gli fa eco Giovanni Dal Cero, sindaco di Castelnuovo del Garda: “E’ particolarmente urgente che il governo intervenga per ristorare i Comuni. Per far fronte all’aggravio dei costi dell’energia, se non basteranno le variazioni di bilancio, rischiamo di tagliare i servizi in corso d’anno: sarebbe davvero una follia”». “Siamo preoccupati e rilanciamo a Roma la richiesta urgente di ristori”, evidenzia Marco Giacomo Sega, sindaco di Affi, centro di poco più di 2.300. “Bollette alla mano, se prima il suo Comune sborsava per l’energia elettrica intorno ai 10mila euro al mese, con i rincari deve sobbarcarsi ora dai 15 ai 18mila euro”.
Molti anche i municipi lombardi pronti a spegnere la luce in segno di protesta. Il Comune di Bergamo spegnerà le luci che illuminano le Mura veneziane, patrimonio mondiale Unesco, dalle 20 alle 21. Analogo provvedimento anche a Treviglio, seconda città della Bergamasca, dove il Comune ha deciso di spegnere le luci della Torre civica, il campanile simbolo della città. A Brescia resterà al buio palazzo Loggia. A Pavia luci spente intorno alla statua della Minerva.
In prima linea nella protesta anche i Comuni umbri. “Il Comune di Città della Pieve – riferisce il sindaco Fausto Risini – ha ricevuto pochi giorni fa la prima bolletta dell’energia elettrica ed è aumentata più del doppio rispetto alla precedente. Allo stato attuale il rischio è quello di compromettere in modo importante il bilancio comunale e di conseguenza l’erogazione dei servizi ai cittadini”. Ad Assisi dalle ore 20 luci spente sulla Rocca Maggiore, il monumento più rappresentativo della municipalità. “Con i rincari in vista il rischio è quello di dover scegliere tra salvaguardare gli equilibri di bilancio ed erogare servizi ai cittadini – ricorda il sindaco Stefania Proietti –, in pratica gli effetti della crisi economica si ripercuotono sui bilanci degli enti locali”.
Piena adesione e grande preoccupazione anche dal Comune di Marsciano. “L’aumento del costo dell’energia – evidenzia il sindaco Francesca Mele – avrà un impatto importante sulla spesa che il Comune sostiene per l’illuminazione pubblica e per il riscaldamento. Un aggravio di costi che gli uffici stimano in circa 170mila euro, cifra che, qualora non compensata con un ristoro da parte dello Stato, rischia di avere un impatto sull’erogazione di alcuni servizi alla comunità.
Comuni liguri in prima linea nel chiedere attenzione e provvedimenti da parte del governo, tra questi il Comune di Sestri Levante e quello di Arenzano. Stasera dalle 20 alle 20.30, le luci del centro storico di Sestri Levante e della via centrale di Riva Trigoso saranno spente per sensibilizzare e spingere il Governo a fare qualcosa di concreto e urgente contro l’impatto della crisi energetica sui costi di gestione delle famiglie, delle imprese, delle grandi strutture pubbliche e sui bilanci degli enti locali.
Infine, in Abruzzo: trenta minuti di buio, non in tutta la città ma nei luoghi simbolo di essa. Sarà questo il messaggio di protesta che alcuni sindaci della Valle Peligna lanceranno stasera contro il caro bollette. Al momento aderiranno certamente i Comuni di Sulmona e Pratola Peligna, ma nelle prossime ore anche altri primi cittadini del Centro Abruzzo potrebbero accodarsi.
In Sardegna il Comune di Oristano partecipa all’iniziativa lasciando la statua di Eleonora d’Arbore al buio per alcuni minuiti. “Le risposte dal Governo alle nostre richieste non sono sufficienti – osserva il Sindaco Andrea Lutzu -. Partecipiamo con questa iniziativa simbolica per sollecitare una rapida ed efficace forma di ristoro a favore di tutti i comuni”.
Anche Catanzaro aderisce alla protesta simbolica promossa da Anci in tutta Italia contro il caro bollette. Stasera, dalle 20, per mezz’ora la statua del Cavatore restera’ al buio come molti altri monumenti e piazze delle piccole e grandi citta’ italiane”. “L’amministrazione comunale – sostiene il sindaco Abramo – condivide il grido d’aiuto lanciato dagli enti locali a livello nazionale affinche’ sia garantito un sostegno immediato e adeguato per far fronte all’aumento delle spese conseguenti al caro energia”.
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