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Ministro Orlando: “Ci sono le condizioni per approvare le unioni civili”

Sul tema delle Unioni Civili il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, è stato molto categorico, nonostante la recente sentenza del Consiglio di Stato: “La Corte di Strasburgo ci impone di tutelare i diritti: c‘è una sentenza e l’Italia deve rispettarla. Il ddl Cirinnà purtroppo procede a rilento perché esistono forti contrapposizioni all’interno della maggioranza e delle differenti forze politiche. Ritengo, comunque, che ci siano in Parlamento le condizioni politiche per realizzare le unioni civili”.

Queste dichiarazioni non hanno trovato il consenso del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ha rimarcato di essere in totale disaccordo su quanto dichiarato da Orlando, ma ha trovato invece il sostegno delle associazioni Lgbti che possono così continuare a sperare sull’iter procedurale in Parlamento.

Registriamo con favore le parole del ministro Orlando sulla questione unioni civili – afferma l’Associazione Nazionale ANDDOS – parole che sottolineano la natura dipunto di partenza di questo provvedimento, che troppo spesso viene visto da molti come una soluzione definitiva alla questione dei diritti delle persone Lgbti. Ribadiamo che la nostra rivendicazione è rimarrà sempre la piena uguaglianza dei diritti, raggiungibile solo attraverso l’approvazione del matrimonio egualitario, come avvenuto negli Stati Uniti e in diversi Paesi europei. La proposta Cirinnà è un passaggio obbligato che deve andare in porto nel più breve tempo possibile. Come ha infatti dichiarato il ministro, unioni civili e matrimoni sono due cose oggettivamente diverse, ma realizzare le prime non pregiudica in futuro il riconoscere strumenti diversi, come accaduto in Francia”.

Le unioni civili sono solo un punto di partenza – puntualizza il presidente nazionale Mario Marco Canale – La piena uguaglianza è il vero obiettivo: nei diritti, nella scuola, nell’educazione e nelle politiche di inclusione. Siamo nel bel mezzo di un corto circuito giuridico, serve una legge chiara subito, un primo passaggio verso la piena uguaglianza. Ciò non toglie che questa recente sentenza del Consiglio di Stato si scaglia, come ha giustamente anche evidenziato il Ministro Orlando, in contro tendenza con una nozione di matrimonio già consolidata dalla Cassazione e della giurisprudenza dell’Unione Europea”.

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