ROMA – La birra Peroni nel mirino del colosso nipponico Asahi. La prima azienda produttrice di birra in Giappone avrebbe messo sul piatto 400 miliardi di yen per convincere SabMiller proprietaria della bionda italiana. L’operazione, se fosse confermata, agevolerebbe il via libera delle autorità europee alla fusione tra SabMiller e InBev. InBev, in una fusione da oltre 90 miliardi di intende cedere Peroni e Grolsch per evitare gli ostacoli dell’antitrust di
Bruxelles. I due marchi hanno un forte radicamento nei rispettivi mercati nazionali, il che rende le aziende molto appetibili per i potenziali acquirenti.
Peroni fu fondata nel 1846 a Vigevano da Francesco Peroni e venne rilevata nel maggio 2003 da SabMiller, che ne acquistò un iniziale 60% per 246 milioni di dollari per poi salire al 99,8% nel febbraio 2005. L’arrivo nel gruppo SabMiller ha consentito a Peroni di espandere la sua presenza all’estero, soprattutto grazie al marchio Premium Nastro Azzurro.
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